No, non è una vacanza

Non è una vacanza, ma nemmeno ‘Dieci piccoli indiani’.

Il senso del tempo libero vissuto sempre come una chimera , come un ‘quanto vorrei ma come vedi non posso’ si abbatte su di noi come una possibilità enorme che maneggiarla, perlomeno in questi primi passi , è roba difficile .

L’horror vacui, la necessità delle scadenze , dei piani , la ferrea volontà di rimanere al passo con la vita di prima .

Difese naturali e assai comprensibili che ognuno di noi sta mettendo in pratica senza abbandonarsi , forse , ad un concetto di tempo diverso. Ma abbandoniamo possibilità di differenti concezioni del tempo e planiamo sul pianeta scuola.

Loro, i ragazzi , sembrano reagire bene, appunto, a metà fra un’improvvisa vacanza e il senso di insicurezza derivante dal basso continuo dei social e dell’informazione .

Non dobbiamo giocare con loro come fa Benigni in ‘La vita è bella’ ma indubbiamente siamo tenuti ad assicurargli giornate di impegno e di rigore , di regole stringenti al loro ruolo nel mondo proprio per non depersonalizzarli.

Con tempi e modalità proprie, la scuola sta reagendo : nei primissimi giorni ho utilizzato una piattaforma per assegnare compiti , correggerli, dare indicazioni , linkare video …

Mi sono stufato al secondo giorno.

Nessuna empatia, nessun flusso emotivo, parole e foto su schermi diversi che non trattenevano nulla della forza e dell’energia del nostro quotidiano scolastico .

Da una settimana ho cambiato direzione: le video lezioni in diretta . Parli, li guardi , ti guardano , prendono appunti , stanno ‘insieme ‘, si prendono in giro , insomma… fanno la classe. E, giuro , più di qualcuno mi chiede anche di andare in bagno o di poter mangiare.

La risposta è sempre la stessa: durante la spiegazione no.

E pianifichiamo proprio questi giorni qui , l’oggi, la quarantena, non il ‘quando torneremo’ perché va valorizzata ogni singola ora e in ogni giornata non devono mai sentire di esser soli, o senza direzione.

Certo, per stare al passo con i programmi che non è mica una vacanza , ma anche – soprattutto – per continuare ad essere interi, sereni ed impegnati . E a non perdere mai il concetto di classe invadendo di brutto il mondo fuori dall’aula.

Che è pronta ad aspettarci , sanificata , profumata , paziente. Proprio come noi .

Elvio Calderoni

Elvio Calderoni
Ho vissuto senza sport per i miei primi 40 anni. Adesso diciamo che sto recuperando, dato che ho un sacco di muscoli e fiato ancora nel cellophane. Cultore della parola detta e scritta, malato di cinema, di musica, di storie. Correnti, già corse e da correre.