Conosco un posto che mi fa stare bene, ci vengo da venti anni e ci faccio sport da altrettanti.
I luoghi che ci fanno stare bene la natura li ha creati per essere vissuti in libertà.
Il mio si trova sul fondo di una delle valli più belle delle Dolomiti ed è la ciclabile che collega Predazzo a Molina di Fiemme nella omonima valle.
Sono 17 chilometri che si snodano tra campi in fiore, boschi di abeti e costeggiano l’impetuoso scorrere del fiume Avisio.
Questo tratto della Val di Fiemme è incastonato tra il gruppo montuoso dei Lagorai e il Latemar più a nord.
Se l’avesse dipinta un pittore naïf non sarebbe venuta così bene.
Lungo la ciclabile puoi camminare, correre, pedalare, pattinare, fare ski roll, o anche semplicemente sederti e ammirare il panorama.
Quando corri qui ti senti in vacanza, e non intendo la vacanza dagli impegni della vita frenetica di città.
Passo dopo passo assapori quella che è la sensazione di completezza che lo sport esige quando il corpo sta bene.
Per questo motivo che durante gli allenamenti puoi incontrare altri come te o campioni del posto intenti a fare il loro meglio.
È successo a chi nel lontano 2004 prima delle Olimpiadi di Atene ha incontrato Stefano Baldini mentre ultimava la preparazione in vista della sua più bella Maratona.
Questa cosa non ce la siamo mica dimenticata e correre qui te la riporta sempre alla memoria in un gioco spazio temporale che ti mette la carica anche solo per una ripetuta in salita.
I nostri luoghi del cuore fanno sempre bene, ci rimettono in pace con noi stessi, pongono le basi per una ripartenza più equilibrata in città e ci lasciano con quel non so che di incompleto che fa sì da farci tornare ogni anno con più voglia e bisogno di amarci nella natura.