Mauro Firmani e la sua 100 miglia di Berlino

Ogni tanto è bello fermarsi e pensare ad un amico, rivedere la sua storia e sognare davanti ai suoi prossimi traguardi. Perché nella vita, a volte, abbiamo la fortuna di incontrare persone che ti fanno vedere che tutto sia possibile; correre veloce, scalare le montagne, nuotare in tutti i mari e partire per una gara lunga 100 miglia.

Mauro Firmani, sabato 11 agosto, sarà per la quinta volta sulla linea di partenza della 100 miglia di Berlino. Una gara carica di storia e commozione che le puoi respirare.

Una partecipazione che giunge dopo un periodo davvero difficile per Mauro. L’operazione alla schiena nel 2016 e il ritorno alla corsa nel 2017, correre la 100 miglia di Berlino assume un significato particolare, quasi una rinascita.

“Di questa gara adoro tutto”, ci racconta Mauro, “a partire dagli organizzatori, i volontari, la città dove si corre, il percorso e la sua storia. Non è un caso che una volta ripreso a correre, 5 mesi fa, mi sono messo come obiettivo e sogno di tornare a correrla dopo la defezione forzata della edizione 2017”.

Mauro Firmani e la sua 100 miglia di Berlino: conosce bene il percorso, un solo giro di 161 km che ripercorre le tracce dell’ex muro.

Due mondi paralleli all’interno dei quali erano presenti i soldati della DDR, che separavano Berlino dalla Germania dell’Est.

Per ognuna delle 5 partecipazioni, nella memoria di Mauro, restano indelebili i punti lungo la strada dove vengono ricordate le persone uccise nel tentativo di fuggire o dove sorgeva il muro, ormai abbattuto del tutto.

Mauro conosce gli organizzatori e sa che ci tengono molto a non dimenticare i giorni bui. Per tutti i partecipanti organizzano una visita guidata ad un museo all’aperto.

La manifestazione ogni anno viene dedicata ad una persona che ha perso la vita nel ce recare di oltrepassare il muro negli anni della divisione delle due germanie e il suo nome e la sua figura sono impresse sulla medaglia stessa.

“Negli anni abbiamo scritto biglietti, deposto fiori o portato via da un muro fatto di blocchetti di legno con cui lo componevano tipo Lego”, ricorda emozionato Mauro,

La particolarità della 100 miglia di Berlino, nata nel 2012, è che ogni anno si inverte la direzione di corsa, quindi il percorso si trasforma e cambia totalmente.

Mauro sul percorso della 100 miglia di Berlino

Quest’anno sarà in senso orario, con la parte cittadina iniziale e quella del bosco sul finale e le persone che la corrono due anni consecutivi ricevono oltre alla medaglia di finisher anche quella del “back to back”.

Si può correre anche a coppia o staffetta, ma le iscrizioni per la “solo” vengono bruciate in 5 ore.

Come tradizione delle 100 miglia mondiali, per coloro che riescono a correrla in meno di 24 ore, c’è anche il riconoscimento della “fibbia”, oggetto molto ambito.

La tanto desiderata fibbia

 

“Io come tapascione, a cavallo tra 21-24 ore, sono riuscito a collezionarne tre”.

Forse, tra tutte le partecipazioni, la più impressa nella memoria di Mauro è stata quella volta in cui fu costretto, per riuscire a completarla, a camminare ben 110 km consecutivi senza poter fare un passo di corsa con addirittura delle allucinazioni: “mi hanno fatto vedere, o credere di vedere, delle cose assurde tipo un gruppo musicale invece di piante in una aiuola, tempo finale 27h”.

E’ razionale e concreto Mauro, anche quando racconta le sue piccole grandi tragedie podistiche, cosciente che nella vita tutto passa e questi intoppi, “fanno tutti parte del gioco” commenta e che “io, in questo momento, abbia ripreso a correre, conta davvero tanto”.

Ho piacere nel farlo” conclude il nostro amico Mauro, “e anche se non so per quanto tempo il mio fisico me lo permetterà, sono sereno e un eventuale stop non mi terrorizza anche perché le bici sono sempre pronte in garage..”

 

Buon passo amico

 

Mauro e Cornelia