La vera novità di queste Olimpiadi è lo skateboard, la nuova disciplina che è entrata tra i sogni olimpici della next generation.
Ma quali origini ha?
Questo sport nasce negli anni ’50 tra le Hawaii e gli Stati Uniti, per dare la possibilità ai rider delle onde (surfisti) di affrontare i giorni fuori dall’acqua, quando le condizioni meteorologiche non permettono di surfare.
Ma è solo negli anni ’70 che l’intuito di Tom Sims, un surfista di Santa Barbara, dà vita al fenomeno del downhill, la discesa spericolata lungo le strade di montagna, una delle discipline con le quali i rider interpretano la pratica di questa tavola dalle caratteristiche singolari.
I primi skateboard su strada iniziarono infatti con tavole, con ruote per pattini a rotelle attaccate al fondo.
Una semplice tavola di legno verniciata con due supporti in metallo fissati con dei bulloni e 4 ruote di acciaio, sostituite in seguito con quelle d’argilla.
Ebbe un enorme successo, tanto da realizzare le prime competizioni e aggiudicarsi l’appellativo di sport vero e proprio, grazie al lavoro di Larry Stevenson e del suo gruppo Makaha.
Nel 1976 in Florida venne aperto il primo skatepark e, col passare del tempo, anche le tavole passarono dai tradizionali sette ai nove pollici di lunghezza.
In Italia arrivò nel 1977 dopo un servizio televisivo di una rubrica di spettacolo e curiosità dal mondo.
Iniziò a guadagnare popolarità nel 2001, soprattutto in America, quando sempre più i ragazzi al di sotto dei 18 anni iniziarono a praticarlo.
Gli skateboards come sono fatti?
La tavola in legno è un “sandwich” di acero canadese (molto resistente) munito di ruote montate su cuscinetti di precisione e di attacchi snodati (trucks o carrelli), che permettono di sterzare e che sono regolabili in base alla specialità ed al peso dell’atleta.
Gli strati di legno d’acero sono sette: vengono tagliati, pressati ed incollati insieme in modo da garantire alla tavola (deck) grandi doti di robustezza e flessibilità.
Ogni ruota da skateboard è montata sul proprio asse tramite due cuscinetti a sfera. Questi sono solitamente realizzati in acciaio.
Per skattare è necessario anche proteggersi correttamente.
Cosa serve per proteggersi dalle cadute?
- Caschetti o Skate helmets per proteggere la testa
- ginocchiere: utili per evitare abrasioni in caduta o scivolamento e fondamentali per attutire il colpo
- gomitiere: attutiscono il colpo e la frizione in caso di caduta o scivolamento
- polsiere: proteggono palmo e polso
- scarpe : importante calzare scarpe da skate con suola piatta e resistente per aumentare l’aderenza e soletta interna ammortizzata per garantire adeguato assorbimento degli urti.
Non è uno sport di squadra, non è individuale, ma è uno sport di comunità.
Non è uno sport solitario. Negli skatepark e nei parchi comunali si creano spesso delle piccole tribù di spericolati sperimentatori di equilibrio e concentrazione.
Lo skate è uno sport che insegna prima di tutto ad allenare la pazienza e la volontà molto più di altre discipline, perché quando cadi ti devi alzare e devi riprovare, anche se ti fai male.
I movimenti si provano e riprovano. Trick e salti chiedono la capacità di sopportare la noia e il dolore, oltre a una dose infinita di diligenza e determinazione.
Olimpiadi: ecco cosa vedremo
Saranno, per ora, il torinese Ivan Federico, il romano non ancora maggiorenne Ale Mazzara e la ferrarese Asia Lanzi a portare, per la prima volta nella storia, lo Skateboarding alle Olimpiadi in Giappone dove competeranno contro i mostri sacri americani e brasiliani.
Lo skateboarding sarà la ciliegina sulla torta a Tokyo e non solo, la conferma arriva anche per le Olimpiadi di Parigi nel 2024. Questo aiuterà ancora di più la diffusione dello skateboarding. Nuovi park, nuovi praticanti, nuove opportunità per un movimento ormai inarrestabile!