L’incontro con gli animali nel bosco

Illustrazione Francesco Rongoni giovane autistico

Cari amici di Storie Correnti, proseguendo i miei racconti del trekking nei boschi di faggi, vorrei parlarvi oggi di un altro aspetto molto bello, ossia l’incontro con gli animali che nel bosco ci vivono.

Il più raro ed anche il più emozionante, è l’incontro con il cervo che non mi capita tutti gli anni ma direi in media ogni due anni.

Più gli animali sono grandi, più aumenta la misura di quella che loro considerano la distanza di sicurezza rispetto agli esseri umani.

Quindi quando abbiamo la fortuna di avvistare un cervo, ci fermiamo a circa quaranta metri e rimaniamo immobili ed in totale silenzio. Bisogna resistere all’emozione che porterebbe a muoversi e a commentare. Se non si vuole che il cervo scappi più veloce del vento, si può solo guardare.

A me sembra però che il cervo sia un animale curioso e anche lui rimane fermo e ci guarda. A volte sembra quasi allungare il collo per guardarci meglio, diventando così ancora più maestoso e regale nell’aspetto.

Se si rispettano in modo ferreo le regole dello stare fermi ed in silenzio, possono passare minuti lunghissimi ed emozionanti in cui anche il cervo sta fermo e non fa altro che guardarci. Sembra che non abbia nulla da fare e siamo sempre stati noi umani ad interrompere questi incontri: è sufficiente alzare un piede come a voler fare un passo in avanti ed allora il cervo fugge via velocissimo ed in un paio di secondi scompare.

Ad usi e costumi diametralmente opposti abbiamo gli scoiattoli che si vedono molto più frequentemente, a distanze molto più ravvicinate ma sono sempre di corsa. Scendono velocissimi lungo gli alberi senza alcuna difficoltà o accortezza per una discesa perfettamente verticale. Non si capisce come facciano a non cadere.

Quando arrivano a terra, corrono veloci facendo ogni tanto dei balzi lunghi, veloci, inattesi, fino a raggiungere l’albero su cui si arrampicano sempre con grande velocità e abilità.

E che dire delle volpi?

Anche loro corrono veloci ma all’improvviso si fermano, ci guardano intensamente per un paio di secondi come se volessero capire tutto di noi nel più breve tempo possibile, per poi riprendere la corsa e sparire nel bosco.

È bello incontrare questi animali anche perché ci ricorda che il bosco è la loro casa e noi lì siamo ospiti. Dovremmo quindi visitarlo senza rovinare nulla mentre invece a volte il passaggio di esseri umani purtroppo si vede in questo incomprensibile spargere rifiuti nella maestosa bellezza.

Illustrazione di Leonardo De Santis – giovane autistico