La noia di quelli che parlano della corsa

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La corsa è noiosa e lo abbiamo già detto, ma l’aspetto che la rende ancora più noiosa è sentire due amici che parlano di corsa. Visti da fuori sono due appassionati di sport che discutono di corsa, propongono cose di corsa, fingono che la corsa per loro sia solo un semplice passatempo.

Sono furbi quelli che parlano di corsa, melliflui nell’approccio e fanno a gara a chi ha corso di più, sofferto di più e per dimostrartelo ti pongono domande che solo all’apparenza appaiono semplici e disinteressate, e invece…

-Dove corri?

È la prima regola del podista logorroico che esordisce con la questione inerente la toponomastica degli allenamenti. Lui lo fa per due ragioni, segnare il territorio e scongiurare mal capitati incontri durante le uscite all’alba in città da cui potrebbero dipendere le sue lamentele in zona gara…”non mi alleno mai, non sto bene, dove vivo piove sempre

-Con chi corri?

È la seconda questione importantissima, e non serve a sapere i nomi delle persone che accompagnano il mal capitato al confronto, bensì la domanda è volta a conoscere il nome della squadra che veste la domenica mattina in gara. Saperlo è necessario, da cui si sviluppano tutta una serie di osservazioni sui campioni passati sotto il loro gazebo, chi ha fatto cosa, su chi ha detto quanto, ma soprattutto è un gancio necessario per presentarsi a fine gara per sbranare i dolci con la scusa che sei amico di quello…

-Cosa stai preparando?

Qui entriamo nel gotha delle faccende atletico relazionali in esame. La risposta di solito coincide con un impegno di spessore e ognuno punta a fornire risposte quanto più altolocate possibili in funzione della stagione in cui si svolge il confronto tra i due conoscenti. Una cosa ve la vogliamo dire. Anche se starete preparando la maratona più dura al mondo, davanti a voi ci sarà sempre uno che ha fatto, detto, speso e consumato più di qualsiasi altro runner possiate immaginare, quindi ricordatevi che la Corsa del fagiolo scureggione non esiste, ma vi salva dal quarto d’ora di terrore a cui potreste andare incontro.

-Chi ti allena.

Se avete un allenatore non lo nominate, tanto non sarà mai all’altezza di nessuno neppure se siete nella scuderia di Gianni De Madonna
Se non evete un allenatore dite che vi segue un professionista Etiope di origini keniane, cresciuto in California e sposato con una maratoneta marocchina e che è vostro cugino. Solo così, forse, lo terrete a bada.

– Che hai fatto al piede?

Se dovesse succedere che il confronto con l’amico runner logorroico stia avvenendo durante un periodo in cui siete infortunati solo una cosa vi resta da fare per evitare il peggio, a un certo punto della conversazione simulate il rigor mortis, tanto qualsiasi cura potrete specificare contro il vostro infortunio lui le ha già fatte tutte compresa la morte e la resurrezione sulla linea di arrivo della maratona della vita che voi non potrete mai correre perché è una gara che conosce solo lui ha corso solo lui.

Runner avvisato mezzo salvato…

 

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