Se dovessi iniziare elencandoli direi che sono così tanti che ci si potrebbe scrivere un libro..42195 metri senza un reale motivo.
Di solito tutti quelli che corrono una maratona hanno un loro “perchè” e se lo portano dietro come un bagaglio pieno, così fino al traguardo…e mentre tutti gli altri continueranno a chiedersi: ma perchè?
Eccone alcuni tra i più significativi…li :
Sara Bini:
Amo tantissimo la maratona, soprattutto perché è una gara di testa e di cuore. Quando mi sono ammalata di cancro al seno , ho cercato con tutte le mie forze di continuare a correre perché i medici mi avevano detto che mi avrebbe fatto bene, se me la fossi sentita. E io li ho presi alla lettera. Ho corso quasi fino alla fine della
Chemioterapia . Con la testa e con il cuore. Le mie amicizie, quelle con la A maiuscola, si sono strette attorno a me. Ho avuto appoggio anche dai miei amici runner di AOSCD , in ogni momento. Ho corso insieme a loro la mezza di Genova dopo 6 mesi dalla fine della chemio, 4 dalla fine della radio. E sono riuscita a portare a termine una maratona lo stesso giorno in cui l’anno precedente avevo finito la chemio. Sono andata dall’altra parte del mondo per questo. Ho ricevuto i complimenti e gli applausi di Sydney per questo . Ho corso anche per una delle ragazze dell’organizzazione della maratona che all’arrivo mi ha detto ‘io 6 mesi fa ero come te ‘. Ho corso per quelli che non ce l’hanno fatta e che sono per sempre nel mio cuore. E per le ragazze che sono guarite con me e come me. E ora mi sento sempre al 35 esimo Km . Anche se le energie sono al lumicino, non si molla mai!!!
Laura Fersini :
Alla mia prima e finora unica, sono stata iscritta “d’ufficio”: “perché ti vuoi accontentare di fare la metà di una cosa intera?” (cit.il mio moroso)
Ha rischiato che lo mollassi lì su due piedi.
Mi ha iscritto a ottobre, la maratona era a Parigi ad aprile.
Dopo il primo mese di liti, dopo avermi alla fine detto che lui sarebbe andato e che io potevo:
1. Non andare e starmene a casa
2. Andare e stare seduta a fare colazione in un bar (mi ha convinta)
3. Andare e fare la turista
4. Cominciare ad allenarmi e provarci
Mi sono iscritta in palestra, ho cominciato ad allenarmie…è stata la cosa più bella che potessi fare.
Mi sono divertita tantissimo!!!!!!!
Ora, a distanza di anni mi sto dicendo che non voglio neanche pensare che quella rimanga l’unica maratona della mia vita.
…per cui l’anno prossimo correro’ la seconda…
Chiara Faragalli
La maratona mi sta insegnando a convivere con voci ed immagini di me nel passato. Finché non avrò raggiunto la serenità continuerò a correrle.
Dania Ferrari :
Perché è un viaggio meraviglioso che parte dalla preparazione fino ad arrivare alla gara ! Una sfida con se stessi , a me ha aiutato a credere in me stessa e a non mollare mai , mi ha aiutata a staccare il cervello a far qualcosa per me e mi ha regalato tantissime soddisfazioni! È un po’ una metafora della vita , sto per affrontare la seconda senza preparazione causa infortunio, ma io ci provo lo stesso … mai mollare darsi sempre una possibilità e vada come vada , si accettano anche le “sconfitte”
Saria :
perché una maratona? Io non faccio maratone come mangiare noccioline, non è proprio la mia corsa, il mio ritmo, ma credo che ogni tanto un runner dovrebbe farne una…. perché? Io la faccio per sentirmi più umana, perché quella fatica lì mi rende più umana nella vita di tutti i giorni.
Valeria Ciocchetti:
Quando ti rompi le ossa e provi un dolore così forte da dover camminare con le lacrime agli occhi, be’ non lo dimentichi facilmente.
Quel dolore rimane sempre vivissimo nella mente come ad averlo provato un istante prima. E invece sono passati oramai quasi 4 anni, ma a me pare ieri.
Il “perché” della mia prima maratona è questo: dimostrare alla vita che se mi fa cadere, se cado cento volte, io mi rialzo sempre quella volta in più.
Perché ci credo che, una volta toccato il fondo, si può risalire la china. Basta crederci, basta volerlo con tutto sé stessi.
Perché quando sei una maratoneta nello spirito e nella testa, oltre che nelle gambe, sai che niente e nessuno potrà mai lasciarti completamente al tappeto.
Massimiliano Ristagno :
La maratona rappresenta le mie colonne d’Ercole . La catarsi di una vita in cui non sempre hai affrontato i tuoi problemi o limiti vinto dalle tue paure .
Un’occasione per conoscere me stesso meglio : parlo con ogni singolo muscolo delle gambe , rincuoro ed accarezzo il mio stomaco , discorro col cuore , ascolto il mio fiato.
E poi la magia , nonostante tu corra contando su te stesso , sei immerso nell’umanità , non ti senti solo . Senti davvero a pelle che anche coloro che hai a fianco con sincerità nei loro sorrisi , smorfie di fatica , imprecazioni ed incitamenti .
Le persone che stanno ad incitarti sul ciglio della strada , sono coloro che ti danno il La per andare avanti , e tu gli dai una speranza , sì perché anche loro possono farcela .
All’arrivo , saluti la Regina , hai vinto la tua battaglia aldilà di ogni tempo . Ti senti migliore e questo ti rinfranca del fatto che , nonostante tutti i dolori che provi , ne rifarai un’altra.
Claudia Placidi :
Non ho mai corso una maratona, ho fatto una sola 21Km , ma ci sto lavorando sopra. Ci sto talmente tanto lavorando(soprattutto di testa) che è come se l avessi già fatta. La corsa e la mararona di conseguenza, sono per me una rivalsa nei miei confronti. Un voler dimostrare a me stessa che posso pormi un obiettivo, posso raggiungerlo e posso portarlo a termine. Fino ai 4o anni ho vissuto di rendita, mi sono sempre state tolte tutte le famose castagne dal fuoco. Credevo di non essere più in grado di poter fare nulla da sola. Avevo bisogno di autogratificarmi e la corsa mi ha salvata. Sono diventata forte e consapevole…un esempio per i miei figli . Non ho più paura di niente.
Stef :
Perché quando a 10 anni ti dicono che non puoi più fare sport nella tua vita, perché hai un problema al cuore e poi a 50 scopri che si erano sbagliati, cerchi di recuperare il tempo perduto, sfidando il tuo cuore e l’incredulità della gente.
Stefano Biasi:
Perché non l’avrei mai immaginato di portarla a termine. Ne ho corse 15.. Perchè? Ogni volta è un’emozione unica e non puoi farne più a meno.
Nicola Federici :
Domenica a Verona ho corso la Maratona nr.69 in circa 23 anni di carriera di runner sognatore..ok sarò un “pazzo ripetitivo” ma questa cosa che devi mettere un piede davanti all’altro per 42195 mt mi prende bene! E pensare che neanche l’avrei immaginato di correre così tanto fino a quando, appunto 23 anni orsono, ho accettato la “sfida con me stesso”; motivazione fondamentale che mi “obbliga” a programmare sempre una Maratona a medio termine è il semplice fatto che correre le lunghe distanze mi fa star bene in assoluto; dopo molti km infatti trovo quella libertà mentale che mi permette di trovare soluzioni a qualsiasi problema, è quello che chiamano “lo stato di flow” ed è bellissimo quando ci sei dentro. Mi piace pensare alla prossima “Regina”, il mettersi in gioco tutte le volte, mi tiene “aggiornato” e sapere che sarà dura come sempre non mi spaventa per niente : corri la Maratona e diventi coraggioso! Altra bella motivazione!!
Naturalmente corro questa distanza anche per la possibilità di vedere vecchi amici, nuovi posti e fare nuove conoscenze; questo mi permette di imparare anche dal punto di vista culturale e di ricevere energia positiva da chi, con entusiasmo, affronta e condivide i 42,195 km. Una cosa che faccio quasi sempre è assistere all’arrivo degli ultimi runners per vedere la loro felicità nel finire la nostra impresa e questo è un enorme stimolo a rimettermi al via la prossima volta.
Luisa Bonicelli :
Perché per l’anno dei miei 50 volevo farmi un regalo e quindi domenica prossima sarò a Valencia per la mia prima maratona. E il miracolo non sarà arrivare alla fine, ma avere testa, cuore e gambe per fare il primo passo.
Gianfranco Nogara:
Inizialmente pensavo di correre la maratona per dare un obiettivo ambizioso alle mie corse. Così qualche anno fa ho deciso di correre la prima maratona dopo aver corso la mia prima (e sofferta) mezza con un pettorale. D’istinto ho scelto, ho corso e ho realizzato che quei 42,195 km sono solo l’ultimo passo di una corsa più grande, lunga tutta la preparazione.
E alla fine ho scoperto che in realtà il vero motivo per cui corro la Regina è per mettere una distanza tra me e il mio passato, perché correndo posso tenerlo a bada.
La Lalla:
Perché volevo sfidarmi.
Perché volevo provare a piacermi,ché non accadeva da tanto.
Perché speravo riuscisse a darmi il permesso di commuovermi.
Perché speravo riuscisse a farmi battere forte il cuore.
Perché cercavo quella fatica che stordisce e non dà spazio a cattivi pensieri.
Perché volevo provare a sentirmi ancora giovane.
Perché volevo prendere vento in faccia, di quello che prendevo sullo scooter, di quello che asciugava la saliva in bocca e ti impediva di non sorridere.
Perché speravo in quella pioggia che “mi” avrebbe lavata più di mille docce usate per mandar via schifo e violenze.
Perché la voglia di condividere in solitudine era forte.
Perché non avevo nulla da perdere, avrei potuto solo aggiungere.
Perché ero ancora viva e lo dovevo alla Vita.
Ecco perché.
…..viaggi incredibili di speranze, di sogni, di gioie e di dolori, in solo 42 km.
E ci ho preso proprio gusto.
Carlo Munari:
Ho corso la prima Maratona perché non sapevo che esistessero le mezze, le 10k o altro. È una bella sfida con se stessi, una corsa da gestire di testa, ma non ho ancora capito se mi piace davvero.
Daniele Vecchioni:
Perchè una maratona è pur sempre una maratona, non importa quante volte la corri, ti regalerà sempre nuove emozioni.
Mauro Firmani:
Perchè è una sfida ed un insieme di emozioni che non si possono spiegare a voce…bisogna viverle
Roberto Loche:
maratona=emozioni
Questo è per me la maratona, la metafora di quello che vorrei fosse la vita di tutti i giorni, un mix di amicizia e solidarietà.
Dopo tante fatte, non pensando più ai tempi, mi piace guardare le facce delle persone e provare a capire quello che pensano e che provano.
La maratona mi aiuta a rimanere, malgrado gli anni, quel ragazzo che ancora mi sento dentro.
È un cammino davvero impegnativo, lo so l’ho provato più volte anche sulla mia pelle, ma so anche che la soddisfazione che si ha tagliando il traguardo ha la meglio su qualsiasi sfida, indipendentemente dalla difficoltà. Per cui esprimetevi conquistando la distanza di una maratona. (Ah, e se il pensiero di correre 42,195 km vi spaventa, allora siete sulla strada giusta).
E non importa quale sia il tuo ritmo, portare a termine una maratona è sempre un grande traguardo!