La lettura nella nostra vita…

Lettura

Quanta lettura c’è nelle vostre giornate e quando è stata l’ulitma volta che avete sfogliato un quotidiano o una rivista di settore?

Ogni volta che ho un giornale aperto sul tavolo mi sento un re ma purtroppo accade sempre meno. Il bello della lettura su carta è che posso decidere tutto io.

Quanto leggere, che pagina lasciare aperta, che luce avere tra le righe. Saltare le facciate pubblicitarie, sfogliare il magazine al contrario, cosa che faccio spessissimo.

Il mio non è passatismo, tutt’altro, è il bisogno di andare avanti ma consapevole di cosa desidero leggere.

Voglio decidere e selezionare i contenuti. Non mi va la politica? Non la leggo. Non mi va lo sport? Lo salto.

Invece quando leggi le news sui siti di informazione generalisti, l’occhio è continuamente distratto e va su tutto quello che c’è: cronaca nera, gossip e sei di fatto un lettore passivo.

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Dite la verità: quanta lettura c’è nelle vostre giornate?

E per lettura intendo almeno 20 minuti con lo sguardo su pagine scritte con inchiostro, ma anche su kindle, ma basta che non siano post o tweet.

La redazione di Dati alla mano dell’Istat ha intervistato Emanuela Bologna e Miria Savioli, due ricercatrici che hanno lavorato a lungo sui dati della partecipazione culturale.

Gli Italiani leggono poco, o meglio pochi Italiani leggono. Nel 2020 la quota di lettori era leggermente superiore rispetto all’ultimo anno pre-pandemia, 41,4 per cento. Quindi ben più della metà non ha letto nemmeno un libro in un anno e la metà di chi legge non va oltre i tre libri all’anno.

Nelle province autonome di Trento e Bolzano la quota di lettori supera il 50%, mentre scende a meno del 24% in Calabria.

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I lettori nel 2000 erano meno di oggi, meno del 40 per cento, poi abbiamo vissuto un trend positivo che ha toccato l’apice nel 2010 quando hanno raggiunto il 46,8% ma negli anni successivi c’è stata un’inversione di tendenza e fra il 2011 e il 2016 abbiamo perso circa tre milioni di lettori, soprattutto fra i giovani, anche se restano i principali habitué dei libri.

La concorrenza del web per i giovani, abituati a un tipo di fruizione diversa e ad essere sempre connessi, il che non aiuta la concentrazione che richiede la lettura di un libro. Per i giovanissimi, poi, la familiarità è importante: leggono soprattutto i figli di genitori che leggono.

Per leggere regolarmente ci vuole impegno e concentrazione, predisposizione e voglia. Come quando ti alleni, leggere è la pista di atletica della nostra fantasia. Più la usi meno ti useranno e più avversari potrai affrontare nella vita.

Buona lettura

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