E’ trascorso un mese e mezzo da quella Roma Ostia dove Michela Ciprietti era arrivata impreparata. Dove una testa dura e un cuore d’acciaio la portarono ad un risultato inatteso. (01:22:11), sorprendendo tutti prima ancora se stessa.
Stava uscendo da un periodo in cui infortuni e sfortuna si erano dati il cambio come in una staffetta senza controllo. E poi capita che vai a correre una gara all’estero, tra migliaia di persone che non parlano la tua lingua ma vivono lo stesso traguardo e succede che a passarlo per prima sia proprio tu.
Questo è il bellissimo racconto di Michela il giorno della vittoria della Mezza Maratone di Vienna.
Ci sono gare che ti regalano emozioni che difficilmente riesci a raccontare in un poche righe ma che si condensano negli ultimi 100 metri.
In quegli ultimi secondi realizzi che il tifo e gli applausi che incalzano, la voce dello speaker (che parla in tedesco e dunque per me incomprensibile ) sempre più carica di enfasi sono proprio per te.
Attimi in cui svanisce la delusione che durante il percorso accompagnava i tuoi passi mentre il cronometro si trasformava in un giudice impietoso e ti condannava ad un tempo finale al di sopra delle tue aspettative.
Istanti in cui ti senti orgogliosa del tuo paese perché almeno ‘Italien’ associato al tuo nome e cognome lo hai sentito e capito bene.
Momenti che vorresti condividere con chi ti vuole bene veramente e abbracciarli subito.
Sarà per questo che apri le braccia appena il nastro viene srotolato.
Un po’ di fortuna, il giusto coraggio, la voglia di mettersi in gioco e la passione per la corsa sono stati degli ottimi compagni di viaggio.
La felicità … il premio più bello!