Vietato sprecare acqua e quando corriamo?

Il nasone del biscotto di caracalla - Ph. Studio fotografico Silvioli

Vietato sprecare l’acqua, titolava un articolo di Gabriella Cerami apparso su Repubblica. Il motivo è che le risorse idriche di cui Roma dispone sono «scarse».

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, per far fronte al rischio siccità, ha diramato un’ordinanza, operativa dal primo giugno, che raccomanda di «limitare al minimo necessario l’utilizzo dell’acqua potabile per l’irrigazione di orti e giardini» e per attività «ludico-ricreative e sportive».

Fino al 30 settembre non sarà permesso, per esempio, svuotare e riempire le piscine pubbliche o private se non strettamente necessario e tale necessità va comunque dimostrata. I trasgressori, coloro che ne faranno un uso superfluo, saranno puniti con una sanzione amministrativa che può variare dai 25 ai 500 euro. Linea dura: si rischiano multe salate.

E le fontanelle di Roma?

Quante volte durante le nostre corse, a tutte le ore e in ogni stagione, dai nasoni della Capitale sgorga acqua a getto continuo, l’ordine perentorio: “vietato sprecare acqua” è sempre valido?

Durante la presentazione della Run Rome the marathon del marzo scorso la Presidente del CDA di Acea, main sponsor della manifestazione, Barbara Marinali, disse che il risparmio idrico inizia con piccoli gesti quotidiani in casa.

E fuori casa no?

Correre a Roma per fare un lungo è facile, non hai molto a cui pensare per quanto riguarda i rifornimenti e la motivazione. La città ti aiuta sempre, perché è una continua distrazione.

Con i suoi monumenti, le piazze e i palazzi storici che si raccontano in un piano sequenza unico al mondo.

Correre a Roma è dopante, nonostante i mille contrasti ad ogni angolo. La fatica è ignorata quando arriva a inchiodarti le gambe, grazie al museo a cielo aperto che incede al tuo passo, cambia con i quartieri, i rioni dalla città.

In questo spazio infinito chi non ha subito mutamenti nel tempo è una figura che abbellisce la città in silenzio o quasi, fa poco rumore, dà sollievo, è un punto fermo per i cittadini.

Lui è il nasone, la caratteristica fontanella di Roma che prende il nome dalla forma del rubinetto ricurvo da cui sgorga l’acqua. il tuo ristoro perfetto.

Il progetto del nasone del 1874

Ma perchè sono sempre aperti?

Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale, il 6 luglio 2017 scriveva “Chiudere le fontanelle di Roma non serve a risparmiare acqua”.

Il 3 luglio di quell’anno ci fu la chiusura graduale dei nasoni, vennero chiuse trenta fontanelle al giorno, fino a lasciarne attive solo 85 su 2.800.

Da allora imparammo che non potevano essere chiuse tutte insieme perché svolgono una funzione fondamentale per l’intera rete idrica, permettendo di mantenere in pressione le tubature, che sono molto vecchie e danneggiate.

“La funzione principale dei nasoni era quella di sfogo delle tubature per ridurre la pressione stessa ed evitare rotture nella rete”, spiega Fabrizio Di Mauro autore del libro I nasoni di Roma.

“Inoltre la continua fuoriuscita dell’acqua è fondamentale per diversi aspetti tra cui quelli sanitari, perché il continuo sgorgare dell’acqua evita la proliferazione dei batteri”, continua Di Mauro. “Come ogni anno viene presentata dall’amministrazione comunale la proposta di chiudere i nasoni”, commenta Di Mauro. “Il problema non sono le fontanelle, ma gli sprechi delle vecchie tubature”, aggiunge.

L’acqua che sgorga dalle nostre fontane e soprattutto della fontanelle è un aiuto importante per chi vive per strada, senza fissa dimora, un sostegno a carico della collettività che, essendo che essendo acqua in surplus con quella di edifici pubblici quali Comune, scuole ed altro, sono o carico dei cittadini, o del Comune, i cui soldi arriveranno anche in questo caso dalla collettività.

L’acqua erogata delle fontanelle comunque non si disperde, la usiamo noi per ristorare gli allenamenti in città e segue lo stesso “ciclo virtuoso” del resto dell’acqua potabile distribuita dall’acquedotto: una volta raggiunta la fognatura viene depurata e poi riutilizzata dai consorzi agricoli per l’irrigazione dei campi a sud della città.

 

Marco Raffaelli
Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso