“Eroi” ne sentiamo parlare troppo spesso , tanto che immagino sempre situazioni al limite dell’impossibile dove c’è un uomo che salva il mondo.
Invece si usa per ogni impresa, anche per quelle che di eroico hanno ben poco se non una bella “patacca” da riportare a casa per aver portato a termine un maratona, un’altra.
Poi ci sono gli eroi, quelli veri, che salvano vite in situazioni dure o quasi impossibili. Dopo di loro ci sono i super eroi, ma quelli sono un’altra storia…
In fine c’è Vito Massimo Catania un podista di Regalbuto 39 enne plurimaratoneta. Lui sa bene di non essere un eroe anche se è stato nominato Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica dal Presidente Sergio Mattarella.
Selto tra i 33 candidati, unico siciliano. Lui che da due anni è impegnato nella sensibilizzazione contro le barriere architettoniche.
Lui che porta un chiaro messaggio correndo con tutta la forza che ha, in nome di un’amicizia nata per caso durante una gara a Barrafranca insieme a Giusy costretta ad una sedia a rotelle da diversi anni.
Quello che hanno fatto finora insieme è la bellezza di tre maratone, portato sorrisi in giro e 532 km di passione, passione per la corsa.
Nata per lui nell’infanzia e ripresa nel 2000 dal momento in cui i chili presi erano davvero troppi.
Non si sofferma sulle sue performance agonistiche non ama farlo dice che si rischia di sembrare troppo presuntuosi ed ha ragione perché alla fine si gareggia sempre contro se stessi e non contro gli altri.
Lui che si allena sempre all’alba, sempre prima di andare a lavoro, in una portineria di Palermo.
Persona umile ex muratore un giorno viene contattato telefonicamente da una donna che lo avvisava di essere stato selezionato ma non ci crede, ringrazia incredulo e mette giù il telefono.
Finché non lo contatta Giusy, per farle capire che la telefonata era vera.
Nei prossimi mesi la cerimonia con la consegna dell’onorificenza con un misto di stupore sul suo viso e la felicità di una persona sensibile.
“ io non sono un eroe” continua a dire “ ho fatto qualcosa che ognuno è in grado di fare, basta guardarsi intorno per poter dare il proprio contributo”.
Perché essere generosi è cosa rara e non è fatica spingere una carrozzina, se la forza te la dà un amico con un sorriso pieno di voglia di vivere.
Dominga Scalisi