Andrà tutto bene

E’ stato un fine settimana fuori dal tempo. Le strade di Roma semi deserte, appuntamenti saltati e gli allenamenti in solitaria.

Stiamo vivendo una austerity ante litteram, una reazione davanti a un nemico intangibile che ha bloccato tutto. Un drastico contenimento del consumo energetico umano che ha sbarrato le relazioni sociali dietro la paura del contagio.

Gli annunci del Presidente del Consiglio Conte e del Presidente Sergio Mattarella, mi hanno fatto pensare ad una puntata della serie tv Black Mirror. Visto il tema e le argomentazioni sembrava la raffigurazione di un mondo distopico.

Perché i Presidenti in Italia hanno sempre parlato alla Nazione nei momenti difficili è vero, per esprimere il cordoglio davanti alle sciagure di un paese sempre troppo fragile su più fronti.

Ma questa volta è stato diverso. Non ci hanno chiesto sacrifici economici per la ricostruzione, non ci hanno chiesto risorse da donare ad altri.

Ci hanno detto di restare fermi, di non prendere iniziative senza senso, ci hanno chiesto di non aumentare la forza di un nemico invisibile e di farlo senza alimentare ciò di cui siamo fatti: le nostre relazioni sociali.

Negli ultimi mesi ho finito di scrivere un libro in cui racconto di un mondo fermo su se stesso, dove pur di salvare chi lo vive è stato imposto uno stop fisico su scala globale.

La realtà che stiamo vivendo è peggio di una fantasia scritta in un romanzo.

Sono certo che da questa storia riceveremo più di un insegnamento. E non è vero che l’Italia si ritrova più unita davanti ai drammi a cui siamo purtroppo abituati e che una volta passati torniamo tutti al proprio posto.

Perché quanto stiamo vivendo è diverso.

Il nemico che stiamo combattendo ci ha sollevato corde che ci hanno reso più sensibili.

Questa non è una guerra civile per cui il mio vicino è il mio nemico, perché quel vicino sono io. Sono io  a ogni angolo di strada, su un mezzo pubblico, o accanto alla scrivania in ufficio: siamo tutti esposti e fragili.

Siamo tutti pazienti di un male che non guarda in faccia nessuno.

Io non mi voglio isolare, e posso farlo con gli strumenti informatici che abbiamo sotto le mani che ci permettono di tenere relazioni come non avremmo mai potuto fare prima.

È il momento di dare un valore diverso a questa rete. Usarla, non abusarla e sfruttarla per informarci e sentirci più vicini seppur così lontani.

Le crisi e le pandemie, nella storia dell’uomo, ci sono sempre state e con forza e reazione le abbiamo superate. I momenti bui del mondo hanno lasciato strascichi e segni profondi, ma hanno anche generato nuove opportunità e migliorato le relazioni tra gli uomini.

Un argomento che riporta alla resilienza dei sistemi sociali.

Come quando nella vita arriva una difficolta, un muro che sembra insormontabile, lo abbiamo patito e a ogni modo ne siamo sempre usciti più ricchi e consapevoli delle nostre capacità, anche senza la certezza di superarlo.

Sono certo che tornerà tutto amici, un sorriso alla partenza, le braccia al collo e la gioia di stare vicini su un traguardo tanto desiderato in questi giorni.

Perche andrà tutto bene, restiamo uniti e ascoltiamo le parole degli esperti, evitiamo comportamenti superficiali e non facciamo come ci pare, che tanto non risolviamo nulla, anzi

“Everything will be okay in the end. If it’s not okay, it’s not the end. ” diceva John Lennon

Buona settimana amici

Marco

Marco Raffaelli
Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso