I punti in comune tra gli sportivi e gli attori si possono associare a una sola finalità: l’obiettivo da raggiungere.
Quando ho cominciato a correre mi sono resa conto del perché riuscissi a gestire bene l’adrenalina pre gara…perché sono un’attrice.
Il che significava molto perché preparare uno spettacolo è come preparare una gara.
Da quel momento ho avuto un’illuminazione.
Il mio studio perenne ha fatto sì che in questi anni di formazione teatrale e pedagogica con bambini e ragazzi mi ha fatto riflettere che la possibilità della riuscita della performance sia legata soprattutto alla preparazione.
È interessante analizzare e comparare i due aspetti del percorso attoriale e atletico.
Partiamo dalla a respirazione.
Noi attori respiriamo con il diaframma perché l’emissione vocale di un discorso, più o meno lungo, deve essere chiara pulita e nitida.
Stessa cosa per gli atleti. Infatti quando è cominciata la mia passione per la corsa notavo che, a differenza dei miei compagni di strada, io sapessi gestire il mio respiro in maniera più consapevole.
Ecco la parola chiave. La consapevolezza. Il training di noi attori è basato sulla continua ricerca di equilibrio tra mente, corpo. Il nostro allenamento base è strutturato su tre discipline: training autogeno, plasticità e fondamenti di yoga.
Questo esercizio continuo ci permette di reggere qualsiasi pressione mentale, essere agili e abituare il corpo a mantenere posizioni per lungo tempo.
Insomma noi attori e attrici siamo educati a costruire passo dopo passo la performance, con razionalità e consapevolezza.
È uno studio al millimetro, come lo studio dello spazio, la relazione con il compagno di “palcoscenico”, la gestione dell’adrenalina, e il carisma.
Nulla viene lasciato al caso. Si continua a provare e a riprovare finché non si raggiunge una soddisfazione con fatica e perseveranza.
Quindi sia che si alzi il sipario o che sia lo sparo dello starter di una gara le analogie sono tantissime.
Il percorso pedagogico/teatrale è alla base di qualsiasi professione e a maggior ragione dovrebbe essere inglobato nella formazione sportiva.
Francesca Di Meo