Il suono del tuo cuore

Vi siete chiesti mai come sarebbe correre senza sentire il rumore dei vostri passi o di chi vi circonda?

Io me lo sono chiesta un giorno quando ho conosciuto Francesca, una ragazza poco più grande di me, non udente, lei corre, corre con l’apparecchio acustico essendo ipoacusica..

Un mondo ovattato dove ti alzi la mattina e la prima cosa che indossi è uno strumento per sentire, lo indossi prima delle ciabatte, prima di mettere i piedi a terra, prima di dire buongiorno leggendo e cercando di capire quello che ti stanno dicendo tutti mentre guardi il movimento delle loro labbra.

Francesca è la prima a darti il buongiorno al caffè, puntuale come ogni alba che si rispetti e subito dopo esce a correre nel suo silenzio e nella sua “solitudine”…

Francesca ha tanti amici, li ha conosciuti tutti tramite il web, tra i quali anche me e grazie alla corsa dico io.. Francesca si sente in pace col mondo solo se divora chilometri e ne fa tanti tanti ogni mese.

Riporta tutto nella sua agenda, ha un orologio con poche nozioni, quelle minime e necessarie che servono per controllare il chilometraggio..

A lei non importa dei tempi o di arrivare prima, lei è una di quelle persone che ama stare in mezzo agli altri, ama il contatto umano, ama colmare quel suo silenzio magari con il rumore di una fragorosa risata e correre per incontrare i suoi amici.

Ama le sane mangiate in compagnia, la birra e il caffè. Da quando la conosco mi sono chiesta mille volte come ci si sente dentro quando l’unica cosa che riesci a sentire è il rumore del tuo cuore.

Quando sei costretta a far finta di niente, quando non capisci quello che ti stanno dicendo, avrei solo voglia di stringerla forte cercando di trasmetterle almeno le emozioni che tanto le parole per quelle non servono, puoi capire tutto in una semplice espressione del viso…

Francesca è una mamma bravissima, sa conciliare tutto, casa, famiglia, corse, gare e amici, lo fa sempre con entusiasmo, nonostante tutto..

Ho sempre pensato a un pianoforte che suona in una stanza, ma tu riesci a percepire solo le vibrazioni delle pareti e tutto intorno a te si sgretola mentre cerchi di raccogliere alcune di quelle note e le rimetti insieme cercando di dargli almeno un senso.

Ma non avranno un ritmo lineare, perché, per quanto tu possa sforzarti, andranno in ogni direzione, ti sfuggiranno, e non avranno il giusto verso, glielo troverai tu e a modo tuo lo aggiusterai…

Ecco è questo quello che ho pensato la prima volta che l’ho conosciuta e non nego che mi sono sentita anche a disagio.

Le prime volte avevo paura che non mi capisse, ma il disagio è svanito perché ormai ci intendiamo benissimo.

Vi siete mai chiesti come sarebbe il mondo senza note? Sarebbe come un sogno che non ha avuto il coraggio di uscire fuori dal cassetto per essere vissuto.

Per me è così che sarebbe e Francesca, i suoi sogni, li ha fatti uscire a correre sentendo bene il rumore che fanno quando le emozioni ti esplodono come note dentro.

Dominga Scalisi

 

Francesca durante una delle sue tante gare