Questa primavera , in fin dei conti , ci sta ricordando cose che già sapevamo.
Che esistono le persone negative , ansiose, allarmiste che pur di buttar fuori l’ansia da sé non si fanno scrupoli di gettarla ovunque , virtualmente , s’intende.
Atteggiamento insopportabile in generale , inaccettabile in momenti come questi, dove, invece , bisogna costruire un pannello di momenti rilevanti , di scenari realistici ma che si cibino, appunto , di realtà e non di apocalisse , tassello dopo tassello, per dare un senso significativo a giorni surreali .
Lo stiamo facendo? Lo stiamo facendo a sufficienza ?
E con la scuola ?
È bella la didattica a distanza ?
No.
È facile ? No.
È un surrogato ? Sì.
Ma è un surrogato necessario, lo abbiamo già detto, per insegnare ai ragazzi e ai bambini non certo ( o non solo ) i contenuti dei programmi ma il messaggio meraviglioso che non ci si deve fermare mai.
Vorrei la si vivesse come una vera opportunità , un riscatto sociale , se vogliamo , per quelli tra noi docenti che non fanno altro che lamentarsi . Dello stipendio , delle strutture , del governo, delle famiglie , degli alunni .
Ma che palle!
Ma basta!
Non si può più dire : ah , io non so nemmeno accendere un computer …
Eh no. In settimane così equivale a dire : io non so accendere il cervello , non so sintonizzarmi con l’esistente e, dopotutto, lo stipendio me lo danno anche se non mi sbatto .
Sono troppo arrabbiato ? Forse sì, ma leggere su certi forum , a un mese di distanza dalla chiusura delle scuole , che , tramite l’aiuto dei webinar e il confronto tra colleghi , si stia pian piano arrivando a riuscire , con somma prudenza , ad assegnare compiti su una piattaforma mi fa uscire fuori di senno.
Ripeto : la didattica a distanza è un piano b e non piace a nessuno condire la giornata con
Prof non la sento
Prof ho perso la connessione
Prof oggi non funziona il microfono ( puntuale il giorno dell’interrogazione)
Prof il pc serve a mio fratello
Prof ho finito i giga
Prof non ho la connessione rrc
Prof, ho perso le credenziali
Ce lo aspettavamo ?
No.
Ma le famose risorse interne che vengono fuori quando il gioco si fa duro ( e squalificante e squallido e svilente ) e che stanno animando il nostro paese da tantissimi settori della società devono animare tutti noi.
Tutti, non tre quarti o la metà di noi .
Trasformarsi da erogatori di contenuti a qualcosa di più , un perno , un punto di riferimento , un generatore di stimoli.
Ci vuole stoffa ? Ci vuole talento ?
Forse.
Ma soprattutto ci vuole cuore .
Elvio Calderoni