Mi chiamo Marco Zingarelli per gli amici Mazinga e sono un atleta ipovedente , lo sono dalla nascita. Sono sposato con Rosa ed abbiamo due splendidi figli. Ho 42 anni e due passioni: mi piace cucinare e fare sport.
Oggi conosciamo un atleta forte come manga giapponese e non solo per il Nick name.
Mi è sempre piaciuto fare sport, ed ho preferito praticarlo piuttosto che guardarlo, mi piace andare in bici, nuotare e correre e quindi un giorno mi sono detto perché non provarci?
Così mi sono iscritto a una società polivalente, dilettantistica, per disabili visivi la G. S. Brixia e per quasi 20 anni ho fatto atletica leggera su pista, per 10 anni circa anche tandem e nuoto, sempre a livello amatoriale.
Cinque anni fa un amico (Luigi Bertanza) mi ha proposto di prendere parte ad un progetto mirato a reclutare guide che accompagnassero non vedenti e ipovedenti nella corsa.
Durante la manifestazione CorrixBs, dove tutti i giovedì, si corre a varie andature tra le strade di Brescia. Il gruppo di guide volontarie e ciechi ha preso la denominazione “blindrunnerproject”.
Più si correva, più si rafforzava una splendida amicizia, da qui le idea di affrontare sfide sempre più lunghe e stimolanti, prima la mezza di Brescia poi altre mezze maratone.
Di lì a poco mi sarei lanciato nella maratona, ed ecco la mia prima nel 2017 a Milano . E poi Giordy la guida, l’illuminazione “perché non andiamo a New York ?” il sogno si concretizza e nel 2017 ci accompagnano, siamo in quattro tre non vedenti ed io. Abbiamo corso nella Grande Mela tagliando così il traguardo di Central Park…
La voglia di superare il limite e andare oltre, di avere più stimoli, di vivere i sogni con gli occhi di chi ci accompagna e con il cuore che batte sempre più forte è aumentata.
Di maratone ne ho fatte tantissime e tutte mi hanno regalato gioie e fatiche comprese, ma sempre ricompensate. Ho partecipato a gare da 6 ore, ad una ultra maratona da 60km e quest’anno il grande obiettivo: partecipare al Passatore.
Nella mia ultima maratona, la White Marble Marathon, ho incontrato una splendida persona, un pacer con i palloncini delle 3h45min., il quale per me si è sdoppiato, pacer per tutto il gruppo e guida per me.
Marco, il nome del pacer, è stato al mio fianco per tutti i 42195 metri affidandomi a lui completamente. Due perfetti sconosciuti fianco a fianco legati da un semplice cordino eh già perché le curve vanno prese più larghe senza rischiare di inciampare e non è facile si basa tutto sulla fiducia, una fiducia lunga un viaggio ricco di emozioni.
Il mio miglior tempo è di 3h37’ ottenuto quest’anno a New York…
Altre avventure in cui mi sono imbattuto è stato il triathlon. Si esatto penserete che io sia un folle, ma nella vita ci vuole anche un briciolo di follia per lanciarsi in nuove avventure e insieme a Mattia, la mia guida nelle maratone, abbiamo intrapreso anche questo sport, per ora abbiamo partecipato ad uno sprint.
Vi starete chiedendo come si può da ipovedenti? Ve lo spiego subito:
Nella prima parte, il nuoto, dove io e Mattia nuotiamo affiancati, lui alla mia destra, legati alle caviglie da una cordina elastica;
Nella seconda parte con il tandem nel quale Mattia è al posto di guida;
Nell’ultima parte, la corsa, io e Mattia affiancati nuovamente però questa volta lui alla mia sinistra legati da un altro cordino semirigido.
Quando inizi un cammino ti accorgi di non essere mai solo e che nella tua follia ci saranno altri folli a farti compagnia.
Per questo e tutto quello che farò devo ringraziare tutti ma proprio tutti i membri del blind runner project che mi hanno permesso di crescere assieme e di condividere tanta passione che ha contribuito a rendermi l’uomo che oggi sono.
Quello che mi auguro è di continuare cercando di ambire a nuove mete e di migliorarmi ogni giorno di più.
Dominga Scalisi