Chiara, Chiaretta, tesoro. Ho finora taciuto perché sono sempre stata dalla tua parte, sin dai tempi in cui ti chiamavi Diavoletta87 e ti sparavi i selfie zozzi con Zephir, il figo biondo di duepuntozero. Ti ho visto approdare in Bocconi e poco importa che tu non l’abbia finita, perché ci ha pensato il buon Ricky Pozzoli a farti capire che dalle tue foto allo specchio con il cerchietto di hello kitty sarebbe potuto nascere un business.
E tanto di cappello, perché l’hai portato avanti, fatturi la stramadonna, ti hanno studiato ad Harvard, sei diventata Ceo di te stessa e hai reso orgogliosa la tua famiglia, che più che una famiglia è il cast di Beautiful, al lordo dei ricavi della Forrester Creation e al netto della generosità vaginale di Brooke. Almeno spero.
Ti mancava solo l’amore e chi l’avrebbe mai detto, a un fotografo mezzo australiano mezzo asiatico che me lo sto ancora sognando di notte hai preferito l’Adam Levine di Buccinasco, il Ciuchino del rap, il nemico numero uno di Tiziano Ferro subito dopo la legge sulle unioni civili, uno che ti ha conquistato chiedendoti “Chiara limoniamo?” su snapchat dopo aver citato il tuo bulldog francese e Salvini nella stessa canzone.
Uno che peraltro era anche bravo a scrivere, prima di rincoglionirsi in palestra, riesumare J-Ax e condensare il suo vocabolario nelle parole Zio, Triplodiscodiplatino e Supreme. E ti stimo anche per questo, Chiarè, perché in fondo sei una buona di cuore che potrebbe tirarsela da Cremona a Los Angeles e che invece si prende meno sul serio di tutti rendendoci anche impossibile il giustificato atto di odiarti.
Ed io, Chiaretta, lo so. So che dovrei essere l’ultima persona a parlare, dato che della mia storia d’amore più seria ricordo i trilli su Msn e dato che ho l’istinto materno di Medea che si sfoga con la Franzoni in merito alla sua astinenza da Xanax, però Chiarè, gesumadonna.
Hai partorito un figlio, Chiara. Partorito-un-figlio. Non ordinato su Amazon un mini surrogato di Fedez su cui testare i filtri instagram come nella peggiore puntata di Black Mirror. Giuro che io e gli altri 12 milioni di follower non ci scandalizziamo se i primi giorni di vita di tuo figlio ti eclissi dai social per fare la mamma di questa meraviglia di coso paffuto.
Perché prima o poi crescerà, vedrà queste foto e si sentirà peggio di me quella volta che mia madre davanti alla mia culla dopo due giorni dal parto esclamò “Niente da fare, non ce n’è belle come la mia” poco prima di leggere sulla targhetta il nome FRANCESCA.