Dipinti in cerci – undicesima puntata

A  mezzogiorno in punto esce il primo video dei provini. Si vedono passeggiare, salire, scendere e star sedute almeno cento persone sulla Scalinata delle Caravelle di Genova.

A Malvina fa effetto vedere negli ultimi frame Jorge Carrasco in abito blu scuro che la dirige, dando indicazioni e ricorda che quella è stata l’ultima volta che l’ha visto, le fece una specie di sorpresa perché non era previsto che arrivasse, invece quasi al termine della giornata si presentò, presenziando alle ultime scelte.

Il montaggio è basato su degli effetti che mettono in evidenza tra i cento, gli otto presenti che sono poi stati scelti. Una specie di cursore fluo che li segue negli spostamenti. C’è Orlando che non sta un attimo fermo e che tenta di parlare con tutti, Martina Neva che, assai più ferma, sembra osservare tutto quel che la circonda, con occhiate a 360 gradi, da sopra a sotto.

Fidel, altrettanto rispettoso del momento e visibilmente emozionato, che prova facce davanti a una telecamera, poco prima del provino. Alla sua destra c’è Narciso, scalza, con un abito nero lungo, che emana fascino e si fa notare per una gestualità sospesa, rarefatta eppure infuocata.

Lena sembra terrorizzata, sa che è in un posto con la voglia di esserci pari alla paura. Ferma, ai piedi della scalinata, sembra quasi pregare. Il suo cursore è fermo, non si muove per tutta la durata del video, che è quasi sempre accelerata. In slow motion vengono evidenziati i movimenti di Tessa, che passa a salutare Jorge che non aveva nascosto di essere molto convinto di lei nel primo provino per poi tornare da Warren.

Warren sembra distratto, il suo cursore spesso esce fuori quadro, va e viene dall’inquadratura totale, lo sguardo laterale, si alza, cambia espressione di continuo, si rimette seduto sulla scalinata, controlla i movimenti degli altri, parla concitato con una donna di spalle, poi con un uomo a cui sorride, e poi ancora a Tessa, che raggiunge insieme all’uomo, di cui sono visibilmente amici entrambi. Nathan, nella parte alta della scalinata, viene avvicinato da Malvina stessa che gli chiede di andare su e giù, con una telecamera che lo segue o che lo precede, è quello che si muove di più, ma in modo diverso da Orlando.

Pochi crocicchi, probabilmente il limite tra professionisti e non, viene tacitamente rispettato dalle piccole cerchie che si formano e si sfaldano, un’unione a termine, il tempo dei provini e si torna più o meno sconosciuti, più o meno amici, più o meno nemici. Ovviamente nessuna traccia di Tobia e di Michelle, impossibile averli oggi qui.

Lui per via di ritrosie ripetute relativamente al progetto, da tirar dentro a forza, ondivago negli intenti, insicuro e svogliato. Lei perché vedere Michelle Monnati Blanchard fare le prove sulla scalinata in mezzo a ragazzi di almeno venti o venticinque anni meno di lei non avrebbe alcun senso.

Ha sostenuto un provino separatamente e a porte chiuse, per il quale si è preparata a lungo. L’ha visto solo Jorge. Si dice sia durato ben poco. L’aura di Michelle non si sfibra con l’età, è un lusso che dà spessore a tutto il progetto. Malvina è molto contenta del risultato finale, l’idea dei cursori che si muovono ad evidenziare i prescelti, ora in campo totale, ora in primissimo piano, le sembra vincente ed inedita. Meno vincente la soluzione di unire in modo posticcio al materiale girato a Genova, spezzoni di repertorio in cui si intravede Tobia scendere una scala, che non è certo quella delle Caravelle, e Michelle sedersi su un divano, probabilmente l’apertura di un’intervista di almeno un paio d’anni fa. Sta dando un’occhiata alle visual dei primi minuti quando le vibra il telefono:

  • Pronto, Malvina? Sono Tobia Spilimbergo.

Malvina cerca di non tradire l’emozione, avere a che fare con personaggi di fama le fa ancora un certo effetto. Si chiede se questo provincialismo se lo porterà dietro a vita o se è il segreto per svolgere i suoi compiti con entusiasmo, senza farsi mai prendere da meccanismi automatici e freddi.

  • Tobia, salve.
  • Sto provando da ieri a sentire Jorge ma non ci riesco e alla produzione mi hanno dato il tuo numero, non credo che ci siamo mai visti.
  • No, non credo.
  • Vorrei sapere perché appaio nello spot del programma se non ho ancora firmato. Ci sono gli estremi per una denuncia.
  • Guarda, non eravamo a conoscenza di…
  • Ti parlo chiaro, Malvina. Io non credo di esserci. Ho ragioni umane e professionali per non farlo. E’ tutto così fumoso, trovo assurdo che nessuno sappia dove si farà il programma e come verrà strutturato, se ci sarà il pubblico o meno e soprattutto trovo assurdo il mistero sulla durata. Pensate che non abbiamo impegni da qui al 2024? Io ho una tournée che parte in primavera. Non ci rinuncio davvero.
  • Beh, mi permetto di dire che forse non è chiara la portata di tutto il progetto. C’è uno sforzo non solo produttivo e promozionale ma di concept che non ha precedenti. Non vorrei che l’avessi scambiato per un reality.
  • Di fatto mi sembra lo sia. Solo che è talmente fumoso che potrebbe essere scambiato per altro e forse state giocando su questo.

Tobia si scopre più nervoso di quanto vorrebbe. Si guarda allo specchio della sua camera mentre parla al telefono, mette il viva voce per aggiustarsi il nodo alla cravatta. Una volta finito, guarda di nuovo la sua immagine riflessa, lo snoda e butta sul letto la cravatta. Riapre i primi due bottoni della camicia. Sta per uscire a colazione con i suoi genitori, ha dormito nella villa, ha ceduto alle insistenze di Cristina, ne approfitterà per salutare qualche amico in città prima di ripartire per Roma.

  • Beh, Michelle Monnati Blanchard ad un reality?
  • Lei è l’elemento che potrebbe fungere da specchietto per le allodole. E conosco Michelle e le sue botte da matta.
  • A noi si è sempre presentata con estremo rigore, molto ossequiosa, coerente, diligente.
  • Stiamo parlando di una dea. Non può essere diligente.
  • Beh, non sono del tutto d’accordo.

Il coraggio a Malvina sta venendo su non sa nemmeno lei da dove. L’assenza di Jorge le sembra il lasciapassare per osare, per crescere. Tutto il movimento che sente attorno a lei nelle varie sale del Kurhaus le regala questa sicurezza. Le dà l’ardore di credere che sta facendo la cosa giusta, che le stanno venendo parole assertive ed autorevoli. Equilibrate.

  • E comunque tutto sarà più chiaro nel giro di 24 ore. Il mistero è quel che cerchiamo, sia prima che durante il progetto. Giochiamo su quello non certo perché non abbiamo le idee chiare ma per perseguire una coerenza, anzi. Nulla di fumoso. Lo dico davvero.
  • Bene, allora quando sarà tutto più chiaro avrete la mia firma. Nel frattempo togliete la mia immagine dal video e il mio nome dallo striscione e dalla lista dei nomi.
  • Ma quello è il risultato di una selezione, non so come sia nata la candidatura, la sua candidatura.. va bene, ti do del tu, la tua.
  • La mia candidatura è più fumosa del programma stesso. Avevo palesato un interesse che non era una vera e propria candidatura. Ne avevo parlato con Jorge che me l’aveva chiesto e la mia priorità è sempre stata la tempistica. All’inizio mi aveva detto che tutto si sarebbe concluso in un paio di settimane e che a metà marzo sarei stato libero. Mi puoi confermare questo?
  • Non ancora. E’ tra le cose che saranno rese note nell’immediato.
  • Sì, okay, saranno rese note nell’immediato. Ma a me dimmelo.

Malvina non sa proprio cosa rispondere. Qui l’assenza di Jorge torna a farsi stringente. Ingombra.

  • Chiedo, ti chiedo, un momento di pazienza.
  • Bene, allora anche io chiedo una cosa a te. Se mi dici di sì, posso rinunciare anche alla richiesta di togliermi dal video, dallo striscione, dalla lista e dai comunicati. E anzi, sai cosa ti dico? Potrei anche firmare al buio, a questo punto.
  • Dimmi pure.
  • Togliete Orlando Spilimbergo dalla lista. Estromettetelo. La scusa già ce l’avete. Quel post in cui si atteggiava al personaggio che poi gli avete fatto togliere. Io l’ho salvato, ce l’ho sul cellulare e posso arrivare alle credenziali del suo account e ripubblicarlo. Se vi serve un’aggravante.
  • Ma perché?
  • Parliamo di mistero, no? Non si può sapere tutto. Cosa mi rispondi?
  • Dovrei sentire Jorge. Mi sembra una cosa che non posso decidere io.
  • Jorge ha scelto Orlando?

Malvina è sul punto di mentire. Orlando è stato inserito dal team di redazione proprio perché il contrasto tra i due fratelli sarebbe tornato utile nelle dinamiche di “Dipinti in cerchi”. Jorge ne era a conoscenza ma non ne era certo entusiasta.

  • Sì, lui personalmente.
  • Facciamo così: gli parlo io. Intanto pubblico di nuovo il post.

Malvina non sa cosa fare. Se dare un assenso sia già grave, se invece prendere quest’occasione al volo ammanterebbe di pulito tutto il progetto, ché al momento la presenza di Orlando le sembra davvero l’unica un po’ macchiata di inganno e di dinamiche da reality.

  • Va bene, facciamo così.
  • Ti saluto. Mando la firma entro stamattina.
  • A presto.

Malvina riprende il giro, pensa di aver fatto la cosa giusta. Una cosa sporca per rendere tutto più pulito. Ma i passi, entrando nella sala Ohmann, si fanno meno sicuri, meno spediti.

Tobia manda un messaggio a sua sorella Cristina e uno a Jorge:

Mandami le credenziali social di Orlando, di tutti i social. Servono alla produzione e lui le ha smarrite di nuovo. Ha pure lasciato il cellulare non so dove e ha chiesto a me di chiedertele.

Jorge, ho urgente bisogno di parlarti. Sto per firmare al buio il contratto ma mi serve una rassicurazione.

 

Elvio Calderoni
Ho vissuto senza sport per i miei primi 40 anni. Adesso diciamo che sto recuperando, dato che ho un sacco di muscoli e fiato ancora nel cellophane. Cultore della parola detta e scritta, malato di cinema, di musica, di storie. Correnti, già corse e da correre.