Dipinti in cerchi – quattordicesima puntata

Dopo dieci minuti, sul sito di “Dipinti in cerchi”, su tutti i social relativi e sul web esce una comunicazione attesa:

Al momento la partecipazione di Orlando Spilimbergo nel progetto DIC appare sospesa a causa della pubblicazione reiterata di un’immagine non autorizzata. Ci riserviamo di fare chiarezza sull’episodio nelle prossime ore e di rendere nota la decisione definitiva.

Viene prontamente bloccata la massiccia campagna pubblicitaria dei dieci volti sui muri delle città. A Malvina viene chiesto se non sia meglio mandarla avanti in attesa degli eventi ma lei dice di no, che è da rifare ma che bisogna aspettare. Per le indicazioni finali, la consegna del canovaccio e per la foto di gruppo, intanto, vengono convocati in nove. A Roma, sul muretto del Pincio che dà su Piazza del Popolo, location scelta per confondere le idee prima di svelare il Kurhaus come sede unica insospettabile e magnifica dell’intero progetto.

Stralci di conversazioni e pensieri presi dopo la convocazione:

Tobia, perché mi hai ingannato? Perché hai fatto in modo che Orlando fosse escluso? Ma può arrivare a tanto il tuo odio?

Cristina, io non c’entro nulla. E’ lui che si mette nei casini in continuazione, io ho solo fatto quel che mi avevano chiesto. Tutto di fretta. Credimi, volevo dargli una mano, non so cosa sia successo dopo.

Narciso, provo a scriverti da qui, non ho altri contatti. Se vuoi ci andiamo insieme a Roma, almeno dividiamo il viaggio. Io parto da Torino stasera, Martina Neva Balbo.

Ciao, io vivo in Toscana. Vicino Grosseto. Non credo ti sia di strada.

Invece sì. Dovrei essere da quelle parti intorno a mezzanotte. Può andare per te?

Può andare.

Io a Roma domani ci vado lo stesso. Sono certo che verrà tutto risolto, è stato un errore. Qualcuno si è impadronito delle mie credenziali e mi ha fatto questo scherzetto. Risolvibile, mi pare. Orlando.

Speriamo, dai, incrociamo le dita! Cristina

Giulia, se mi accompagni mi fai un favore. Scendiamo in macchina, non mi va di prendere il treno, devo anche passare in Rai. E non ho alcuna voglia di incontrare Warren. Probabilmente ci daranno delle indicazioni. Se la foto è a Roma, vedrai che sarà lì che gireremo.

Ti accompagno, Tessa, ma è chiaro che Warren lo incontrerai. E non solo domani.

Credi sia necessario che vada alla foto? Dopo la merda che mi hanno tirato addosso stamattina con quella donna lurida a casa mia ho voglia di mollare tutto. Michelle.

Lo è. Penso ci sarà anche una prova costumi più articolata, non solo per gli scatti. Vi daranno anche il canovaccio. Non puoi mancare.

Il canovaccio l’ho scritto io, praticamente. Comunque okay. Rimango solo per Jorge. Non certo per il contorno.

Lena, certo che vengo a Roma con te. Basta che non fai la muta autistica per tutto il tempo, paralizzata totale.

Tanya, grazie. Senza di te non ce l’avrei fatta.

Senza di me ce la farai eccome. E comunque mi porterai con te. A domani.

Nathan, in bocca al lupo per domani e non buttarti dalla terrazza del Pincio. Sotto non c’è il mare.

Ah, no? Pensa che bella piazza del Popolo tutta allagata! Ti voglio bene, Kurt. Sto bene e darò il massimo. Anche senza tuffo. E senza scacchiere su cui metter le mani.

Sara. so che ti sembrerà una battuta, o peggio, una presa in giro, ma mi piacerebbe tanto mi accompagnassi al Pincio per la foto di gruppo. Sei la persona che vorrei accanto davvero. Fidel.

Sì, sembra una battuta o, peggio, una presa in giro. Facciamo che ti ci accompagna tuo padre, eh? Sara

Warren, da dove parti per andare alla foto a Roma? Io sono ancora a Bologna, sto rinverdendo le mie nozioni pianistiche col mio vecchio maestro. A quanto pare sarà necessario, Tobia.

Da Genova, in macchina. Passo a prenderti? Warren

Dai, non ci vediamo da un sacco di tempo. Ci sentiamo domattina per i dettagli.

 

IL CANOVACCIO CON GLI EVENTI DI “DIPINTI IN CERCHI”

Fermo restando che le dinamiche delle vicende di quelli di Bloomsbury sono in divenire e seguiranno l’andamento dell’incontro tra le personalità che condivideranno la scena, gli eventi e i macrotemi sui quali siete tenuti a prepararvi e che dovrete far vibrare di intensità rinnovata, moderna seppur in abiti storici sono:

• Il ritorno dal viaggio in Grecia di Thoby
• L’inaugurazione di Bloomsbury come una comune, l’idea del luogo “tutto per loro”, dove l’arte diventa democrazia e dove la democrazia diventa arte.
• L’arrivo di Duncan a Bloomsbury che alza il clima emotivo del gruppo.
• La malattia e la morte di Thoby
• L’arrivo improvviso di Violet per capire che fine abbia fatto Thoby
• Duncan conteso tra Vanessa e David
• L’organizzazione del ballo di Lydia accompagnato dalle performance musicali di Saxon
• Virginia che si innamora di Vita in una cena di gala
• Morgan che fa emergere le ipocrisie e gli stridori del gruppo con il suo libro
• L’addio di Violet al gruppo
• Saxon si innamora di Lydia, sempre meno ben vista da Virginia e Vanessa
• Il trasferimento a Charleston e l’abbandono di Saxon e Lydia
• La settimana dei quadri. Tutti dipingono i ritratti degli altri. In cerchi.
• La lite epocale tra Virginia e Vita, il silenzio che ne deriva e che riguarda tutti

Si dà per inteso che DIC non ripercorrerà né integralmente né filologicamente le vicende del gruppo di Bloomsbury. Che il canovaccio potrà essere arricchito a seconda della piega che il programma prenderà nel corso delle settimane e dei consensi che i personaggi riceveranno giorno per giorno. Che verranno intesi come centrali temi come l’obiezione di coscienza, l’importanza del lavoro fisico accanto all’esercizio mentale, la democrazia come prerogativa dell’arte, l’unicità dell’oggetto artistico, la concezione della donna e dei suoi passi in avanti a partire proprio dalla cerchia di Bloomsbury. Che siete stati scelti per dar vita ad una forma di intrattenimento mai vista prima e che rimarrà, stiamo usando il modo indicativo e non il condizionale, nella storia. Che la parola chiave è mistero, oltre all’osmosi, alla commistione, tra il classico il contemporaneo e il leggendario.

Per alcune scene verrà consegnato un copione meno vago, in tempo utile.

Non dovete preoccuparvi, per il momento e in alcun modo, di quale sarà la forma esatta di spettacolo che andrete a fare. Se sarete sorvegliati dalle telecamere per tutto il tempo, se ci saranno pause, se ci sarà il pubblico anche dal vivo, se sarà cinema, teatro o televisione. Voi muovetevi sul limite tra quel che siete e quel che state per impersonare. Muovetevi sul limite ma senza limiti.

Entrerete in DIC il 20 febbraio. La durata del programma sarà di 5 settimane. Ma non è possibile prendere impegni al di fuori del programma prima di maggio. La città dove verrà girato DIC è in Italia. Successivamente verrà reso noto con precisione il luogo. Sono previste delle scene in esterna. Va da sé che il contenuto di questo canovaccio, comprese le indicazioni di massima qui contenute, vanno tenute segrete, pena esclusione dal progetto. Jorge Carrasco, anima ideazione e regia di DIC, vi dà il suo benvenuto, vi porge i suoi complimenti e vi saluta con un sorriso, nonostante le difficoltà personali di questo momento.

Malvina ha lavorato sugli appunti delle conversazioni con Jorge delle scorse settimane. Le sembra di aver mantenuto ogni accordo e di non essersi dimenticata nulla, sia nel canovaccio che nelle indicazioni agli attori. Le è sembrato opportuno aggiungere al comunicato quel “nonostante le difficoltà personali di questo momento”, frase discreta ma necessaria. E’ febbrile nel suo telefonare a Jorge ogni mezz’ora in attesa di un confronto, di un placet, di una patente di indipendenza che sia definitiva e si sorprende di come abbia potuto superare la sensazione di abbandono provata dopo l’ultima telefonata: Malvina da sola in una città nuova, Malvina che ha abbandonato tutto della sua vita chissà per quanto tempo, Malvina che pende dalle labbra di Jorge e Jorge che la strappa, che la surclassa per l’intensità della vita che lo porta lontano, lo porta a un’emozione così dolorosa e onnipotente da ridurre in frammenti insulsi ogni sua emozione. All’ottavo tentativo della giornata, Jorge le risponde:

• Pronto?
• Jorge!
• Ciao Malvina.
• Come stai?

Secco e perentorio, tanto da far sentire a disagio e impercorribile qualsiasi direzione della conversazione.

• Mi dispiace tantissimo. Non trovo le parole. E anzi, mi dispiace anche averti bombardato di messaggi ma… ma perdonami, io senza di te ho sicuramente la direzione ma mi manca la possibilità di decidere tutto. Ci sono cose importanti.
• Lo so, ho letto tutto. Va bene così, stai andando benissimo. Scusa se ti ho detto che forse sarebbe saltato tutto, ero sconvolto. Sono saltato io, in effetti. Ma fortunatamente ci sei tu.
• Grazie, Jorge. Scusa tu, ci mancherebbe.
In effetti quel “forse salta tutto” le era riecheggiato ad ogni passo e ammantava di incerto e di opaco ogni decisione, ogni progresso.

• Ma scherzi?
• Posso farti qualche domanda specifica?

• Quella da risolvere subito è che Tobia Spilimbergo mi ha chiesto di togliere dal cast suo fratello. La ruggine tra i due è decisamente forte.
• Lo sapevamo. Abbiamo scelto Orlando anche per quello, mi pare.
• Soprattutto per quello.
• Si è anche arrabbiato perché non aveva ancora firmato il contratto e noi abbiamo ufficializzato la presenza, utilizzato la sua immagine etc. e in più Orlando ha pubblicato immagini non autorizzate in cui si è vestito da Forster, il personaggio che deve interpretare.
• Fate fuori Orlando. Speriamo che faccia casino, ma un casino controllato. E poi lo recuperiamo in qualche modo. Per ora facciamo contento Tobia. Che è necessario.
• E chiamo Bengala Bassani?
• Sì, va bene. Un professionista al posto di un professionista. I conti tornano. Ora devo lasciarti. I giri burocratici per tornare in Italia sono spaventosi. Ci sarò, non preoccuparti.
• Jorge, grazie, ti mando un abbraccio forte.
• Anch’io.

L’adrenalina di Malvina viene rinvigorita di colpo. Ha in mente la scaletta delle cose da fare in modo automatico, la velocità delle mosse, l’esattezza, la consequenzialità. Sente una luce potente dentro di sé, accecante per gli altri, nuova e preziosa per lei.

 

 

Elvio Calderoni
Ho vissuto senza sport per i miei primi 40 anni. Adesso diciamo che sto recuperando, dato che ho un sacco di muscoli e fiato ancora nel cellophane. Cultore della parola detta e scritta, malato di cinema, di musica, di storie. Correnti, già corse e da correre.