Dipinti in cerchi – ottava puntata

Lena Curci ha appena finito il numero della tigre, è entrata nella gabbia, ha fatto due coccole a Pierce, tra le ovazioni del pubblico del circo che stasera si è fermato a Salsomaggiore in un’arena improvvisata in mezzo al parco.

Ci sono stati problemi con i permessi, qualcuno che voleva far saltare la data per questioni meramente burocratiche ma che avrebbero provocato degli andirivieni assurdi a tutta la famiglia Curci: sarebbero stati costretti a tornare in Emilia Romagna tra una settimana nel bel mezzo di otto date siciliane.

Lena è nata nella provincia di Lecce ma a sentirla parlare propaga una lingua neutra, priva di un’inflessione particolare, di certo non regionale, semmai straniera o comunque asettica per quanto parli a voce bassa e senza un tono caratterizzato. Si direbbe svizzera. Per lo sguardo fiero, per la carnagione chiarissima, per i rossi sulle guance che ogni tanto fanno capolino e si sposano al rossochiaro dei capelli, della cute, dello smalto.

Unghie corte, che una domatrice non può farsi crescere le unghie che gli animali potrebbero prenderla per una minaccia. Ha fatto il primo provino per gioco. L’ha superato e ha provato il secondo, dove avrebbe voluto presentarsi con Pierce. Avrebbe creato scompiglio e panico ma i suoi genitori gliel’hanno impedito. Anzi, già dir loro che aveva preparato un provino per un programma di spettacolo non era stata una passeggiata. Erano come delusi, comunque increduli.

Che bisogno poteva avere di una realtà diversa dal circo?

Che grilli si hanno per la testa a vent’anni quando si cominciano a raccogliere i frutti di un’infanzia e un’adolescenza girovaghe, scarsissimi legami sociali e sentimentali, nessun altro progetto di vita se non quello del tendone e del viaggio circense familiare?

Lena è andata al cinema una sola volta nella vita e ha guardato con occhi sgranati le creature blu di Avatar. Ha capito che la terra non è un posto come quello, che non c’è lo stesso equilibrio con l’ambiente, che c’è più sofferenza, più spavento, anche più noia ma nulla nulla nulla, adesso, le sembra più pesante del tendone.

Non riesce più ad entrare nella gabbia con curiosità e leggerezza, sente che crescere non è raccogliere i frutti, ma avere la consapevolezza che dovrà tradire genitori e fratelli, lei la più piccola di quattro, tutti sotto il tendone, felici e contenti. Dovrà tradirli al più presto. Lo spettacolo serale sta per finire, lei ha già terminato l’ultimo numero, si allontana per scrivere a Tanya, il suo corrispettivo toscano, come le dice sempre. Coetanea, in un circo anche lei da quando è nata, incontrate in un festival e amiche di penna dalla prima media. Tanya non ha a che fare con gli animali, ma con le funi, le corde, gli equilibri e il vuoto. Ognuna sa tutto dell’altra. L’unica a cui abbia detto, a parte i genitori, del provino. L’unica che stia facendo il tifo per lei. Forse anche più di sé stessa.

Ehi, ma non è la sera della verità?

Sì. Evidentemente non sono dentro. Non mi è arrivata nessuna comunicazione. E ormai è tardi.

Dici? Cavolo, mi dispiace. Ti vedevo già una piccola grande star. Avresti fatto innamorare tutti.

Uh, guarda… e di cosa si sarebbero dovuti innamorare? Delle tre parole al giorno che avrei detto, se ne avessi avuto il coraggio?

Tu puoi anche non parlare. Basta che punti quei fari addosso agli altri che fai tacere soprattutto loro.

Un programma tra muti, sarebbe venuto fuori. Meno male, a questo punto…

Tu ne avevi paura, eh? Dimmi la verità, Lena. Non lo volevi fino in fondo…

Beh, paura a litri. Anche angoscia di deludere i miei genitori. Anche terrore, anzi.

E quindi al secondo provino non ce l’hai messa tutta e sei voluta andar male.

No, questo no. Non credo. Ma sai in quanti eravamo? Qualcosa di incontabile. E la maggior parte erano professionisti della recitazione.

Tanya non risponde per qualche secondo. Per qualche minuto. Ne passano cinque.

Ehi, tutto bene? Ti sei addormentata?

Tanya riappare con uno screenshot. L’elenco dei dieci nomi di “Dipinti in cerchi”.

Non parli più, eh? Non mi ero addormentata, ho fatto un giro veloce sul web. La lista è uscita quindici minuti fa. Chissà che indirizzo mail hai dato, imbranata di una circense.

Ma sei svenuta?

Lena?

Lena??

Lenaaaa??

 

Elvio Calderoni
Ho vissuto senza sport per i miei primi 40 anni. Adesso diciamo che sto recuperando, dato che ho un sacco di muscoli e fiato ancora nel cellophane. Cultore della parola detta e scritta, malato di cinema, di musica, di storie. Correnti, già corse e da correre.