Nel cammino verso il raduno al Pincio, i dieci futuri protagonisti di “Dipinti in cerchi” non fanno che cercare gli echi social e web del cambio Spilimbergo / Bassani. Chi è ben attento a capire se questo darà un vantaggio o uno svantaggio al nuovo arrivato, chi concentrato su sé stesso, chi rilascia timide dichiarazioni di benvenuto, chi non ne rilascia affatto. Oltre a questo, c’è molta attenzione alla notizia della morte della moglie di Jorge. La scelta di andare comunque avanti è commentata con un certo cinismo, c’è invece chi vede un segnale nefasto sulla coincidenza tra la vigilia della realizzazione del progetto e questa morte improvvisa. La società getta acqua sul fuoco, con un asciuttissimo comunicato di condoglianze a Jorge Carrasco nel quale si augura buon lavoro, “nonostante tutto”.
Malvina legge il messaggio di Jorge, è felice che stia tornando ma non si aspettava di dover partire per Roma lasciando Merano. Lo decide in poche battute, tra il tanto da fare che c’è ancora al Kurhaus, una domanda al minuto per lei, che sta sostituendo la regia di Jorge in tutto e per tutto, e la probabile grave assenza di Jorge al Pincio. Il male minore sarà prendere un aereo da Bolzano e raggiungere Roma, sospendendo il lavoro al Kurhaus per mezza giornata. Con tutta la fretta che non avrebbe voluto, incastra appuntamenti e elabora istantaneamente scalette di mansioni e compiti da lasciare alla squadra per il tempo in cui lei sarà lontana. Si chiede, se lo sta chiedendo spesso, come possa Jorge stare così lontano dal progetto adesso che è tutto nel vivo. L’istante dopo si vergogna del pensiero sentendosi piccola e quasi immeritevole di qualcosa che non sia meramente professionale. Sarà mai capace di questo dolore? Sarà mai in grado di provare un sentimento così spaventosamente forte? Se ne terrà al riparo? Lo vorrà, questo riparo? Lo sta già volendo? Trasmette, forse, aridità? O calore convenzionale? Se lo chiede, ad ogni passo, ad ogni respiro e sente apertissima la partita tra le sue certezze, gli incredibili passi in avanti nel mestiere, pieno com’è di responsabilità di cui sente il peso ma non la pesantezza, e le sue incertezze di donna, del suo creare legami, del suo evitarli, del suo rimandarli.
Warren fa il giro dei viali di Bologna per la seconda volta alla ricerca della giusta traversa e raggiunge, con un certo ritardo, villa Spilimbergo. Tobia sorseggia il secondo caffè rileggendo il copione di un corto che non sa se farà in tempo a girare e lo vede arrivare, Warren inforca gli occhiali da sole e gli sorride:
- Per le strade di Bologna non si perde neanche un bambino…
- Eh ma qui tutto è tranne che Bologna. Ho capito sui colli, ma qui è un paradiso labirintico…
- Il buen retiro di quando andrò in pensione! Fatti abbracciare, come stai? Sei pronto per sta cazzata atomica?
Mentre si abbracciano, ridono.
- Pronto no, incuriosito molto. Tu no?
- Mah… sono ancora indeciso. Vediamo che aria tira al Pincio. Vediamo il copione. Vediamo, soprattutto, i tempi. Ma poi… sta cosa che dicono tutti: una forma di spettacolo mai provata prima, ma… tu hai capito in cosa consiste tutta questa novità?
- Sali, sali, poggia la borsa dove vuoi. La novità? Mah… tutto il mistero che sembra sia alla base di tutto non aiuta. Da quel che ho capito la cosa nuova è la commistione tra cinema, teatro e tv.
- Io temo la deriva del reality.
- Ma non credo. Questo lo dicono dall’inizio. Non credo che Jorge Carrasco si sputtani con un reality.
- Eh, il potere dei soldi.
- E poi c’è Michelle.
- Come sopra.
- Cinicone Tobia!
- No, è che conosco entrambi. Ad un certo punto del percorso l’avidità diventa protagonista. Non ti accontenti di una casa, vuoi tutto il condominio. Fatta salva la credibilità artistica, si intende. Michelle ha un percorso netto, ci mancherebbe. E Jorge, lo sappiamo, trasforma in oro tutto quel che tocca. Anche se… insomma, hai letto quel che è successo, no?
- Cosa è successo?
- Non sai nulla? La moglie, BluRose è morta in Turchia, incidente in mongolfiera. Penso fosse il suo mestiere. Si amavano molto. Da tempo.
- Non sapevo. Cioè… io ero lì. Ero lì con Tessa.
- Come, eri lì?
- Ero proprio lì quando è successo. Ma non sapevo fosse la moglie di Jorge. Cioè…era l’addestratrice! L’ho vista morire a pochi metri da noi. Incredibile.
- Stai scherzando?
- Purtroppo no. Carrasco è sempre così riservato, non sapevo nemmeno fosse sposato.
Tessa è gia alle porte di Roma, con la sua amica Giulia:
- Si chiama Bengala Bassani. Mai sentito?
Giulia sta aprendo qualche notifica dal cellulare mentre Tessa guida.
- Certo che sì, è anche regista. Mi ha diretto, qualche anno fa, un tour breve, un mezzo fiasco. Ma è simpatico, è preparato. Una persona solida, sembra così ordinario e invece ha tante idee, sempre con qualche progetto in corso. Mi sembra una bella cosa che ci sia. Mi rassicura, anzi. Dato che non credo di interagire molto con Warren. E che gli altri li conosco poco.
- Beh, c’è sempre la dea!
- Michelle Monnati Blanchard. Speriamo che stia bene. E che scenda dal trono. Dubito. Spero che Jorge sappia quel che sta facendo. Anzi, che non sta facendo, al momento.
- Eh, già, avevi letto della moglie?
- Ho letto che è morta in Turchia, peraltro negli stessi giorni in cui ero lì insieme a Warren.
- Non in Turchia, proprio in Cappadocia.
- Non so i dettagli.
- E’ morta sulle mongolfiere. Non mi hai detto che anche voi…
- Ma cosa dici? Lei era…
- Eravate lì?
- In quel momento esatto. Sono sconvolta. Quando ho visto quel che stava succedendo, questa fine così improvvisa, sono stata così… così egoriferita, mi viene da dire, da vedere in quel che stava accadendo a quella donna la metafora della fine degli anni con Warren. Stupida.
- Beh, è una cosa spontanea, un pensiero comprensibile.
- Per poi continuare a sperare che non fosse così. Che Dipinti in cerchi rimandasse la fine. Per dimenticare che se con Warren è finita è una decisione che abbiamo preso entrambi e a freddo. Senza liti, senza corna, senza urla. E invece…
- Invece?
- Invece ho provocato la rottura. E me ne sono andata. Ho dormito da mia sorella, come una separata improvvisa qualsiasi che scopre le corna del marito. Inguardabile.
- Di cosa ti preoccupi?
- Di nulla. E’ che non mi piacciono i miei pensieri. Non mi piace aver pensato che quella donna che nemmeno sapevo chi fosse, fosse il simbolo della fine di Warren e Tessa insieme. Non mi piace aver pensato che il programma avrebbe rimandato il nostro addio. Non mi piace aver fatto capire a Warren che continuavo a pensare per due, a parlare al plurale. Una stupida egoriferita del cavolo.
- Lo stai facendo anche ora. Si parlava della moglie di Carrasco e ne hai approfittato per un’analisi personale.
Ridono. Tessa affronta la curva con baldanza ed è felice di non esser da sola in questo viaggio, sperando che sia un viaggio di andata, un viaggio apertura, un viaggio nel nuovo.