Il contenuto di questo articolo è la trascrizione integrale e non modificata di un reale colloquio whatsapp pubblicato nonostante le resistenze degli autori.
Daniele: Ho visto la Chicago Marathon su youtube…praticamente la kosgei ha corso dall’inizio alla fine con due pacemaker uomini al ritmo concordato per il record del mondo, lei senza orologio i due pacer con l’orologio che guardavano ad ogni km per controllare l’andatura. Inoltre la regia la riprendeva sempre tranne quando prendeva i ristori (i pacer passavano la borraccia?)…insomma stanno tanto a criticare il record finto di kipchoge quando poi…
Beppe: Vero si ma un conto è averne due che comunque devono farsi tutta la gara con 2h14’ finali, ad avercene in Italia, un conto è averne 30 che si alternano ogni 5 chilometri.
Daniele: la quantità non sposta il problema, è la presenza ad essere in discussione. Per le donne è facile avere pacemaker da 2:14 che ti portano al 38esimo Km ma per gli uomini dove trovi pacemaker da 2h in maratona?
Considera che 8 dei tempi più veloci in maratona sono stati fatti tutti a Berlino che notoriamente ingaggia il più forte in circolazione corredandolo di avversari che non siano troppo forti ed almeno 5/6 pacemaker alla partenza, (basta vedere le foto di kipchoge l’anno scorso e quelle di Bekele quest’anno).
Solo che il problema è che saltano come birilli dopo la mezza perchè sono ritmi impossibili. Il giorno che Berlino “camufferà” forti atleti, con lauti ingaggi, in pacer virtuali ne vedremo delle belle. Non ultimo consideriamo che la presenza dei pacemaker è già stata messa in discussione dalla IAAF nel 2011 con la vittoria della Radcliffe aiutata dai pacemaker (che la stessa IAAF valutava in un paio di minuti di vantaggio…) tant’evvero che per lungo tempo considerava i record femminili distinti in “solo” women e con l’aiuto.
Ad oggi la Kosgei ha battuto il record della Radcliffe ma bisogna vedere se i 2:17 della Keitany riesce a farli… solo maratone olimpiche: tutti contro tutti e senza pacemaker, tutto il resto è fuffa-spettacolo…
Beppe: Si Daniele, tu dici che il numero non conta io non sono tanto d’accordo, poi che siano, a certi livelli, da vietare possiamo essere della stessa opinione. Il problema sono i media, se la Kosgei non avesse fatto il record della maratona di Chicago già oggi non parlerebbe più nessuno. Senza dimenticare che anche il record di Kipchoge già non se ne parla più… è un mondo che trita tutto a velocità supersonica.
Daniele: Ovvio che 7 pacemaker sono un bel vantaggio, ma anche 2/3 aiutano non poco, a livello mediatico Kipchoge ha fatto il botto, anche la IAAF ne ha parlato nonostante fosse tutto “fuorilegge” riconoscendone l’indubbia spinta mediatica dell’evento a favore di tutto il mondo dell’atletica.
Beppe: Sì ma oggi torniamo a parlare della mezza di Vico, di Vienna non ci interessa più niente. Io credo che abbia portato indubbi vantaggi economici a chi ha corso la gara e poi …..
Daniele: Vedi cosa dicono le ricerche di Google in tutto il mondo nell’ultimo anno, il piccolo picco è quando Kipchoge ha vinto a Londra…
Beppe: appunto…