Davide Magnini l’amico quello forte, piĆ¹ forte di tutti

Questa ĆØ la storia dell’incontro che abbiamo avuto con Davide Magnini, atleta di punta del Team Salomon, il piĆ¹ forte in Italia nella specialitĆ  di corsa in montagna.

Sabato scorso eravamo a passeggio sulla ciclabile di Canazei, il gioiello della Val di Fassa, teatro di una delle piĆ¹ belle gare di sky running.

Lo sky running ĆØ una disciplina di corsa in montagna fino o superiore a 2.000 metriin cui l’inclinazione media minima ĆØ del 6% sulla distanza totale e almeno il 5% ha un’inclinazione del 30% o piĆ¹.

Eravamo ad Alba, la frazione poco piĆ¹ avanti di Canazei, in direzione di passo Fedaia e mentre camminavamo per acclimatarci e per scaricare il viaggio da Roma, vediamo arrivare da lontano un ragazzo che correva come se non avesse peso.

Uno di quelli a cui madre natura ha concesso la capacitĆ  di saper andare veloce, molto piĆ¹ veloce, di tanti altri.

Lui era Davide Magnini, atleta di punta del Team Salomon e per molti l’erede naturale del grande Kilian Jornet.

Davide Magnini ĆØ nato 24 anni fa a Vermiglio, vicino al Parco Adamello-Presanella. La famiglia, dal nonno, al padre gli hanno insegnato il valore del lavoro e dalla terra.

Seguendo le orme del padre, ha iniziato a praticare lo sci di fondo, poi la combinata nordica e infine si ĆØ dedicato allo sci alpinismo.

In estate, quando noi andavamo al mare a Ostia lui arrampicava, camminava e correva in montagna. Intorno ai 13-14 anni, quando noi al massimo, alla sua etĆ , partecipavamo ai giochi della gioventĆ¹, lui ha iniziato a gareggiare sui chilometri verticali e nel 2015 ĆØ entrato a far parte della Salomon Running Academy, quello era il segnale che ormai sarebbe stato uno degli eletti.

Davide Magnini ĆØ uno che ha scoperto la corsa in montagna quando tu giĆ  faticavi da decenni nel chiudere un 10k sotto i 50ā€™ e il destino ha voluto che anni dopo foste nella stessa gara una calda domenica di luglio sul massiccio del Sella.

Lo hai visto alla partenza, sorridente, abbronzato e gentile con tutti. Indossava una maglietta, pantaloncini e basta e tu, con il volto preoccupato e serio, eri piĆ¹ carico di un portatore Sherpa nepalese.

Lo hai sentito nominare a metĆ  gara, mentre eri impegnato a superare, entro le due ore, il primo cancello della forcella Pordoi e lo speaker, tra un incoraggiamento ai piĆ¹ lenti e una nota tecnica, annunciava che Davide Magnini stava volando sul traguardo in 2 ore e 40 secondi.

Davide Magnini con quel viso da compagno di banco altruista ĆØ nell’immaginario collettivo lā€™amico quello forte, un punto di riferimento attorno al quale, nel silenzio di certe mattine, fai girare i tuoi migliori propositi agonistici ma poi ti giri dallā€™altra parte e ti riaddormenti.

Lui, invece, ĆØ giĆ  tornato dai consueti 20k in progressione in salita, perchĆ© Davide non sa cosa sia la fatica, ama correre nella stessa misura in cui a te piace fare la doppia colazione.

Ovviamente Davide andava forte anche in classe; dalle scuole dell’obbligo, fino alla laurea in ingegneria dei materiali. In una visione previdente del futuro, da buon montanaro, pensa alle prossime stagioni una volta che smetterĆ  di correre.

C’ĆØ da dire che a 24 anni ce ne vorrĆ  ancora di tempo prima di poter dire basta. PerchĆ© quando cresci in Val di Sole, hai la possibilitĆ  di formarti a 360 gradi dal punto di vista atletico, dallo sci da fondo, discesa, combinata nordica (fondo piĆ¹ salto).

La disciplina della corsa ĆØ selettiva fino allo spasimo, come dice l’amico scrittore Saverio Fattori lā€™atletica ĆØ fatta di ā€œcentoventi uova sbattute al muro, solo quelle che non si rompono diventano pulcini di campione. Il resto ĆØ frittataā€. Ecco noi siamo la frittata, Davide per fortuna, no.

Il suo palmares ĆØ incredibile e lo trovate tutto qui, compreso il secondo posto a Zegama, in Spagna, in quella che ĆØ consideratala gara piĆ¹ iconica del trail running, posizione conquistata a maggio scorso, dietro al suo idolo Kilian.

La svolta che gli ha permesso di diventare un atleta professionista di sci alpinismo arriva nel 2015 quando diventa un atleta militare per il corpo degli alpini.

Una sorta di corsia preferenziale per Davide da cui ottiene in questi anni la piena valorizzazione dello sport agonistico, con un trend in crescendo. D’altronde il DNA non mente e a 24 anni ĆØ ben lontano dallā€™essere al picco della potenzialitĆ .

Quando domenica lo abbiamo visto sul palco di Canazei, mentre ritirava il primo premio alla Dolomyths Run Sky Race.

Sempre sorridente ed espansivo con tutti, ci ĆØ tornata in mente l’immagine di lui che correva sulla ciclabile del paese e abbiamo pensato che sarebbe bello avere un amico forte come Davide che a ogni gara ti aspetta allā€™arrivo, felice di avergli fatto capire di non avere limiti, cosƬ come tu non ne avresti bevendo birra e scherzando da buoni amici insieme a lui.