Correrò pure oggi e forse anche domani

La dichiarazione d’amore per la corsa che pubblichiamo oggi è sata scritta da Francesco Menniti atleta della Associazione Sportiva “Correre Insieme”.

Il gruppo di amatori è operante a Catanzaro ed è dedita da tempo ad attività di charity, raccogliendo fondi per azioni umanitarie in Africa, per tramite del generale Aldo De Michele che si occupa direttamente della costruzione e messa in opera delle strutture nei villaggi dello Zambia.

Prossimamente prenderanno parte alla RUN4HOPE in Calabria per raccogliere fondi per AIRC per la ricerca sui tumori femminili.

Ecco il link su Rete del Dono per aiutare i ragazzi di Correre Insieme

Corro da sempre.

Da bambino per andare dietro a mio padre e mia madre oppure dalla mano delle mie tre sorelle e tre fratelli, alcuni mi tiravano altri li spingevo.

Correvo per andare a scuola in quei pomeriggi di fine anni ’60, che poi più era il sonno che la veglia su quei banchi di formica celeste.

Correvo per andare a fare la spesa con mamma che il bancone del salumiere lo vedevo in punta di piedi.

Correvo per andare a casa della nonna che poi mi regalava i soldi per topolino, ed i panini con zucchero e olio mai più buoni assaggiati.

Correvo con i miei amici dietro ad una palla di stracci che il San Siro costava 3.000 lire e mio padre ci comprava le scarpe con quei soldi.

Correvo da ragazzino alle campestri dei giochi della gioventù con le Tepa Sport di pezza e la tuta superga con la maglietta estiva che era pesante e buona per mia madre per non prendere il raffreddore.

Correvo il giorno che morì mio nonno Ciccio, che avevo il suo stesso nome, come se volessi scappare da quel acerbo dolore, che poi tanti ne avrei presi nella vita.

Correvo quando mi sposai per vedere mia moglie prima di tutti come se poi potessi dimenticare quella bellezza, e poi correvo alle 13:59 di un giorno del 1991 quando nacque mio figlio per la fretta di prenderlo in braccio io per primo dopo la madre.

Correvo il giorno che morì mio padre ed anche quando pochi mesi lo raggiunse mia mamma, feci delle ripetute da 100 metri decine di volte perché non mi sentivo ancora stanco e volevo consumare li quel dolore.

Correrò pure oggi, e forse domani.
Perché la vita non finirà mai, se correndo percorriamo i nostri sogni.

Francesco Menniti