Come lavora Rete del Dono

Rete del Dono è una piattaforma di crowdfunding per la raccolta di donazioni online a favore di progetti d’utilità sociale ideati e gestiti da organizzazioni non profit (ONP).

I protagonisti della Rete del Dono sono le ONP, i loro sostenitori e i donatori.

Nasce nel 2011 dalla passione per la corsa che accomuna le due fondatrici, Valeria Vitali e Anna Maria Siccardi, dall’amore per il non profit e dal fatto di aver vissuto per tanti anni a Londra.

In Inghilterra hanno avuto modo di conoscere le realtà anglosassoni che operano in tale ambito come justgiving.com, una piattaforma web leader di personal fundraising.

Il successo delle charities alla Maratona di Londra, quanto abbiamo da imparare

Basti pensare che a Londra, il totale più alto raccolto da un ente di beneficenza ufficiale è stato di 4 milioni di sterline da Dementia Revolution, eletta la London Marathon’s Charity of the Year nel 2019.

Il passo successivo è stato quello lanciarsi in quest’avventura.

Il sogno era di trasformare la cultura della donazione online in Italia, offrendo all’individuo l’opportunità, presente già in altre realtà, di diventare il vero protagonista della raccolta fondi diventando Personal Fundraiser.

Il Personal Fundraiser si attiva in prima persona per una buona causa, ne diventa Ambasciatore e si impegna nella raccolta fondi aprendo su RETE DEL DONO una pagina di raccolta fondi, donando e invitando parenti e amici a fare lo stesso.

Grazie al sodalizio con il mondo dello sport, Rete del Dono ha raggiunto la massa critica di sportivi solidali che hanno promosso in prima persona la raccolta fondi e la donazione a sostegno di una buona causa.

In continua crescita anche il numero di aziende che decidono di vivere l’evento sportivo non solo come un importante momento di team building ma anche di CSR (dall’inglese Corporate Social Responsibility ndr), affiancando alla corsa un’attività di raccolta fondi a beneficio di un progetto di solidarietà in linea con i propri valori.

Le Maratone – Milano Marathon, Maratona di Roma e Venicemarathon in primis – sono da sempre i grandi driver della raccolta fondi.

Dalla nascita nel settembre 2011 ad oggi sono state effettuate oltre 150.000 donazioni per quasi 10 milioni di euro di fondi raccolti.

Questo grande traguardo è frutto del costante impegno di personal fundraiser (circa 7.000) e donatori, ma anche del prezioso supporto delle organizzazioni non profit beneficiarie della raccolta.

In realtà chiunque può attivarsi, decidendo di coronare un momento speciale della propria vita con una raccolta fondi. Le occasioni sono infinite: dalla sfida sportiva a un traguardo personale (laurea) o a un festeggiamento (compleanno, matrimonio)

Il crowdfunding si dimostra uno strumento vincente perché è efficace e totalmente trasparente.

Ogni fundraiser può seguire in tempo reale l’andamento della sua raccolta mentre ogni donatore può monitorare se la sua donazione è andata a buon fine e quanti fondi sono stati raccolti.

Non solo. Può anche verificare l’effettiva destinazione dei fondi, semplicemente contattando l’organizzazione per la quale ha donato.

Il 2022 di Rete del Dono ha fatto registrare una crescita importante della raccolta fondi complessiva.

Nel 2022 la piattaforma ha raccolto circa 3 milioni e 400 mila euro di donazioni, contro i 2 milioni e 700 mila euro del 2021. E ci sono dei segnali che fanno già ben sperare per il 2023 per il mondo del crowdfunding.

L’incremento delle donazioni è merito del lancio di 509 campagne di crowdfunding (che cubano ancora la maggior parte del raccolto, ovvero un 70% circa) e dell’attivazione diretta di 1.100 personal fundraiser (il restante 30% del totale).

Delle iniziative di crowdfunding, gli eventi di raccolta fondi ideati dalle organizzazioni non profit utilizzando il Servizio Ticketing di Rete del Dono rappresentano un buon 28%, segno che il 2022 ha sancito la ripresa delle classiche attività in presenza. Non ancora, però, ai livelli pre-pandemia: la raccolta in occasione degli eventi sportivi è ancora circa la metà rispetto al 2019, nostro anno top.

Le cause a cui si dona di più nel 2022
Numeri non particolarmente “drogati” dall’emergenza Ucraina, come invece era avvenuto nel 2020 con il Covid. Le campagne in sostegno al Paese in guerra infatti ammontano a circa 550 mila euro e rappresentano solo la terza voce più consistente della raccolta su Rete del Dono – riferisce Valeria Vitali.

A farla da padrone sono infatti ancora le cause su salute e ricerca medica (oltre il 31% del totale) e di assistenza sociale (più del 21%). Ottimo anche il dato sulle cause legate alla disabilità, che sono l’11% del raccolto.

Sul fronte Personal Fundraising, cresce il numero di raccolte fondi attivate da privati a sostegno di persone in difficoltà (malattie o situazioni di disagio economico) con circa 90 mila euro.

I giovani convertono meglio

Lato utenti e donatori di Rete del Dono, c’è un nuovo dato che si impone con grande forza: le nuove generazioni convertono di più. Dai nostri analytics infatti emerge che la percentuale di giovani che atterrano sulla piattaforma (passando da social, DEM e advertising online nostri o delle organizzazioni) e che poi portano a termine la loro donazione è più alta rispetto a quella delle altre fasce di età. Segno che la cultura del dono digitale è sempre più presente anche in Italia, e a trainarla sono e saranno le generazioni native digitali.

Competenze e consapevolezza

A migliorare sensibilmente, infatti, è stata la qualità delle campagne di crowdfunding: tra quelle che hanno superato i 1.000 euro, la raccolta media per progetto è stata di 8.000 euro. Dimostrazione che consapevolezza e competenza sono in crescita e che gli enti non profit stanno imparando ad affrontare le campagne in modo più strutturato, integrandole nelle loro strategia di fundraising.

Questi dati, unitamente alla piena ripresa degli eventi sportivi, ci fanno credere in una crescita ancora più interessante per il prossimo 2023.

In alto i cuori!

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Marco Raffaelli
Appassionato dello sport e di tutte le storie ad esso legate. Maratoneta ormai in pensione continua a correre nuotare pedalare parlare e scrivere spesso il tutto in ordine sparso