Cercate di godervi il “viaggio”, Giorgio Calcaterra

photo by Daniele Silvioli

“Indossate le scarpe, uscite e divertitevi!” 

È questo quello che consiglia Giorgio Calcaterra a chi si avvicina per la prima volta al mondo del running.

Perché esprime appieno la sua filosofia da runner autodidatta ed il suo amore per la corsa.

Maratoneta e ultramaratoneta, campione del mondo. Inizia così la nostra intervista da una linea di partenza dove si può in un attimo arrivare a “ correre da zero a cento” che non è una velocità segnata su un contachilometri in macchina, ma un punto di partenza.

Amando ogni singolo passo e ogni risultato ottenuto…

Giorgio cosa rappresenta per te la corsa?

“Correre è la mia vita”

Proprio così, quando si parla di corsa Calcaterra è sempre disponibile, fa parte ormai da tempo del suo quotidiano, ama il running e quella sensazione di libertà che si prova correndo, qualcosa che se ce l’hai dentro ti scorre nelle vene e ti rende felice passo dopo passo e giorno dopo giorno. 

Quello che vorremmo chiedere oggi a Giorgio non è sulle sue imprese, perché per noi amatori è  un riferimento, soprattutto per il mondo dell’ultra.

photo by Daniele Silvioli

Cosa consigli a chi parteciperà per la prima volta ad una 50 chilometri? E come è nata l’idea di organizzare una 50 km nella Capitale? (Si disputerà domenica 6 ottobre)

A chi parteciperà per la prima volta ad una 50km consiglio di non spremersi al massimo e di correre cercando di godersi il “viaggio” il più possibile. L’idea della Ultra Roma 50k è nata per dare alla nostra capitale un’ultra maratona. Andare oltre i canonici 42.195 metri è ormai consuetudine per molti runners e una città come Roma dovrebbe anticipare quella che potrebbe diventare un appuntamento fisso per molte capitali, così come lo è adesso per la maratona. Ci piacerebbe in futuro organizzare una 100 km magari ospitando il mondiale sulla distanza, ma bisogna essere prudenti e fare un passo alla volta. Le difficoltà da affrontare come organizzatore sono sopratutto quelle legate alla burocrazia e a costi.

Da podista ad organizzatore quali sono le difficoltà da affrontare? 

Non mi sento un organizzatore anche se in diversi gare ho ricoperto questo ruolo. Non sono mai stato l’organizzatore da solo, ma contribuire ad una organizzazione è comunque fare qualcosa per condividere la mia amata corsa.

Calcaterra è stato per tre volte campione del mondo nella 100 km di ultramaratona ed ha vinto per ben 12 volte consecutive la famosissima 100 km del Passatore. Vanta il record mondiale di 16 maratone in un anno sotto le 2 ore e 20. Lui che di maratone di Roma nel 2015 ne ha corse due in un giorno.

Prima eri presente a tutte le gare senza risparmio cosa pensi sia cambiato nella tua scelta di farne di meno? 

In realtà continuo a gareggiare ogni week end. Non ho scelto di farne ne meno ne di più, di settimana in settimana accetto i vari inviti e vado. Rifiutare un invito se sono libero è per me un dispiacere.

Sei più presente sui social e più volte ci capita di vederti come testimonial e sponsor di nuove gare e manifestazioni,  la tua svolta social è il nuovo modo d’intendere la corsa più al passo coi tempi ?

Cerco di essere presente il più possibile. Lo faccio perché mi viene spontaneo aggiornare chi mi segue. Anche io seguo qualche amico e con i social è sicuramente più facile. La corsa per me è tante cose e una di quelle è la condivisione. Ed è proprio per questa condivisione che ho imparato che la gradualità la costanza e il divertimento, sono le basi su cui impostare la preparazione ad ogni distanza, si perchè ognuno può trovare le sue motivazioni per superare i propri limiti.  A volte ci concentriamo troppo sulla velocità quando basterebbe semplicemente godersi ogni attimo come una possibilità che ci è stata donata… perché alla fine i risultati arrivano, arrivano per tutti. 

“Sembra sempre impossibile farcela. Finché non ce la fai” così come diceva Nelson Mandela… Quindi allacciatevi le scarpe e correte che presto l’impossibile vi sembrerà possibile. 

Grazie Giorgio per la tua disponibilità seguiremo i tuoi passi come un esempio di umiltà cercando di andare oltre ogni nostro limite godendoci il “viaggio”. 

Dominga Scalisi

 

photo by Daniele Silvioli