Campaccio la storia del Cross italiano

Nadia Battocletti
Nadia Battocletti

Attesissimo questo venerdì 6 gennaio 2023 il Campaccio Day con la mitica corsa campestre che ha casa sui prati di San Giorgio su Legnano, stadio Angelo Alberti come base del mito dove tutto partì nel 1957 con la bandierina abbassata da Adolfo Consolini invitato quale mossiere ufficiale e il primo successo di Franco Volpi.

Il Campaccio, la gara di cross più famosa in Italia.

Si disputa da sempre a San Giorgio su Legnano, un comune alle porte di Milano.

Organizzata dall’Unione Sportiva Sangiorgese il Campaccio è incluso nel circuito internazionale dei Cross Country Permit della World Athletics.

La sua rilevanza atletica lo ha portato nei calendari stagionali di atleti di fama internazionale, tra cui campioni olimpici e mondiali.

Il termine Campaccio deriva dal dialetto legnanese, esattamente da campasc, che significa “campo incolto”, il che rende bene l’idea per una corsa campestre quale è da sempre la gara omonima.

Già dalle sue prime edizioni, il percorso della gara si snodava tra le strade vicinali della zona agricola del comune di San Giorgio su Legnano.

Poi si è spostato su un’area che è adibita a parco pubblico con il traguardo della corsa che è all’interno del locale campo sportivo “Angelo Alberti”.

campaccio

Nel 1963 il Campaccio diventa evento internazionale.

La prima edizione a cui hanno partecipato anche donne è datata 1970: è stata vinta da Paola Pigni, anche se è dal 1975 che la corsa femminile è organizzata tutti gli anni.

Il percorso della gara maschile è stata di 12 km fino al 2008, dopodiché è diventata di 10 km. La gara femminile era originariamente lunga 3,5 km, ed è stata portata agli attuali 6 km a metà degli anni novanta.

Una gara con questa storia alle spalle porta con sé tantissimi episodi che a raccontarli tutti non basterebbe un romanzo, ma nel libro “Campaccio… e dintorni – 50 anni di storia ” pubblicato nel 2006 in occasione del 50° se ne possono trovare di bellissimi.

storia del campaccio

L’albo d’oro del Campaccio è praticamente la storia e il futuro del podismo mondiale, dalla prima edizione del 57 vinta da Franco Volpi e la prima donna del 1970 Paola Pigni.

Da allora ci sono passati tutti a spingere sulla terra del “campo incolto” mettendosi alla prova, nella migliore tradizione del Cross County inglese che si svolgeva su terreni del tutto naturali, così come il buon Dio li aveva fatti, dicono gli amici dall’Unione Sportiva Sangiorgese.

Antonio Ambu, Alfredo Rizzo, Francesco Bianchi, Giuseppe Cindolo, Giuseppe Ardizzone, Franco Arese, Luigi Zarcone, Franco Fava, Venanzio Ortis, Gelindo Bordin, Gianni Demadonna, Francesco Panetta, Stefano Mei, Alberto Cova, Umberto Pusterla, Vincenzo Modica, Stefano Baldini.

I keniani Paul Tergat, Shem Koroira, David Chelule, Bernard Barmasai, Paul Kosgei, Charles Kamathi, Patric Ivuti, Edwin Soi, Eliud Kipchoge…

Ore 15 di giovedì 5 gennaio la presentazione e consegna pettorali alle atlete e agli atleti élite.

Sarà certamente interessante la sfida tutta italiana tra Yeman Crippa (Fiamme Oro) e Iliass Aouani (Fiamme Azzurre).

Crippa ha dimostrato sabato alla BoClassic un eccellente stato di forma andando a piazzarsi sul podio in uno storico secondo posto con 28’17” proprio alle spalle di Oscar Chelimo vincitore in 28’14” anch’esso atteso al via al Campaccio e pretendente numero uno alla vittoria finale.

Aouani sabato nelle stesse ore ha corso sulle strade di Madrid nella tradizionale San Silvestre Vallecana piazzandosi 14° in 28’45”, a circa 20” dal primato personale sulla distanza di 28’24” ottenuto alla 10km del Campionato Italiano di Forlì 2021.

campaccio
Iliass Aouani – foto Phototoday

IL SEMINARIO – “Aggiungi un posto a tavola, anzi due: resistenza e salute” è il titolo della tavola rotonda che si terrà giovedì 5 alle ore 16 al PalaBertelli, in collaborazione tra FIDAL e Unione Sportiva Sangiorgese, sarà l’occasione per affrontare importanti tematiche legate al rapporto tra corsa, alimentazione e salute.

“La gara si svolgerà con qualsiasi condizione atmosferica” è la frase che più ci piace del Campaccio.

Per il resto il file del regolamento è, all’apparenza, come uno dei tanti che avete letto prima di iscrivervi, solo che qui c’è un fattore che non ha nessuna altra gara in Italia ed è la tradizione vergata con la penna della fatica e la voglia di dimostrare il valore degli atleti.

 

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