Amare non ha regole, né limiti ed è da come una persona ama che si capiscono molte cose di lei.
Non basteranno tutte le rose del mondo, le frasi a confetto e i regali da sogno; perché è dai gesti, errori compresi, dalla forza di vivere quell’amore che puoi capire molto di più della vita in due.
Nello sport, così come nella vita a due, non ci sono recinti per definire quale amore sia meglio di un altro. Non puoi dire che la maratona sia l’unica a poter sedere nell’Olimpo delle nostre fatiche quotidiane.
Perchè quando sei passato sotto le maglie della fatica di una preparazione puoi capire cosa si prova la mattina di una gara, o prima di scendere in campo.
Ogni volta è come la prima volta, quando “tutto è più acceso e si vive di eccitazione da primo pettorale”.
Quando non pensi ad altro, e dentro senti di aver trovato il tuo elisir d’amore, lo stesso che assapori in griglia di partenza prima di quei 42 mila passi.
Arrivi allora a un punto in cui ti senti libero di muoverti in ogni spazio: dalla pista del campo sotto casa, fino al Tavern on the Green di NY.
Amare lo sport è essere lo sport oltre ogni prova, è capire fino in fondo che lo sport è il tuo fine e mezzo per stare bene.
Lo sport è maestro e compagno fedele, rispettoso del tuo incedere, ti dà più di quanto tu gli hai concesso perché sa che cosa hai dovuto fare per stagli accanto.
Non ti giudica, non ti controlla, non teme tradimenti, perché è consapevole che solo lui è la cura a ogni fatica della vita.