Siamo alla fine di un altro capitolo pieno di pagine scritte corrette e riscritte. Un anno carico di impegni importanti e di corse ma non solo quelle che piacciono a me.
Perché nella vita di tutti i giorni ci sono le gare per cui non arrivi a fine mese, quelle che ti manca il fiato perché non riesci a stargli dietro. Fatica, sudore e pensieri che cerchi di toglierteli di dosso manco fossero vestiti stretti.
In mezzo a tutto questo casino ripensi a quando, per la prima volta, hai deciso di allacciare le scarpe e provare a correre, e non hai più smesso. Perché hai acceso una nuova comunicazione per provare ad ascoltare te stessa quando gli altri non avevano tempo di ascoltarti.
Avevano troppo da fare, tu nel frattempo, hai imparato a convivere con gioia con la tua solitudine, ma poi, piano piano, scoprivi che non eri sola
Passo dopo passo si apriva un mondo e, con grande stupore, ecco che certe solitudini possono diventare condivisibili e possono far “ rumore” insieme.
Rumore di passi svelti e di cuori che battono forte ognuno col suo ritmo, un concerto di emozioni che se lo ascolti in cuffia ti commuovi e fai fatica a dover chiudere un anno così.
Vorresti che non avesse fine, per quanta strada hai fatto e per quanta strada ancora c’è da fare, che se ti volti neanche riesci a vederti, ma se ti concentri riesci solo a sentire l’eco di quella risata forte che ti contraddistingue sempre fra mille.
Riesci perfino a sentire ancora addosso l’adrenalina della tua prima ultra sul Gran Sasso di quando sei arrivata urlando a squarciagola nell’incredulità di avercela fatta.
Oggi ti senti sicura e tranquilla, anche se progetti non ne hai, prenderai qualsiasi cosa come un dono ricevuto da scartare come un regalo di Natale, come un’opportunità da prendere al volo senza pensarci troppo perché la vita potrebbe ripensarci, cambiando tutti i tuoi piani.
Andrai dove il cuore, le gambe e la testa ti porteranno fino alla fine, senza curarti del tempo, tanto lui non ti basterà mai.
Chiuderai l’ultima pagina correndo consapevole che quei 195 metri saranno il tuo: “ok ci siamo, siamo quasi alla fine”.
Lo so che adesso a fatica riesci ad uscire al mattino presto perché fa “freddo”, ma che poi quando corri ti si scalda il cuore, lo sentì?
Batte forte e mentre lo ascolti ti sorprende l’alba e vorresti non finisse mai, quell’alba che ti ha abbracciato per un anno intero, lo fa da anni ormai e puntuale e ti sfiora gli occhi riempiendoli ogni volta come se fosse la prima volta di infinita meraviglia!
Siamo alla fine amica mia, la tua valigia anche quest’anno l’hai riempita: di belle sorprese e progetti inaspettati, di sole e pioggia, pianto, gioia e musica.
Un motivo per ogni occasione e ora cosa augurarti se non altro tempo, altro tempo per respirare e ascoltare ancora ancora e ancora te stessa..
Quindi indossa le tue scarpe ed esci anche se non ti va, perché quel freddo e quella pioggia che domani ti toccheranno il viso con un brivido, saranno la tua forza di domani.
Dominga Scalisi