Domenica è andata in rete la nuova puntata di Storie di runner 451. Una serata al femminile con Anna Bongiorni e Raffaella Cagnazzo.
Raffaella è una giornalista del Corriere della Sera, runner, che ha creato una rubrica dedicata alle mamme e future mamme runner, molto interessante.
Anna Bongiorni, atleta professionista, tesserata per i Carabinieri, è medaglia di bronzo agli europei di Monaco con la 4*100, campionessa italiana di 100 metri.
Ogni volta che sento parlare i campioni dell’atletica resto sorpreso. Perché dopo anni di interviste a calciatori che per tirargli fuori una parola dovevi pregarli, sentire i ragazzi a bordo pista, spiegare, scusarsi, commentare e sorridere dei successi di tutti è una bellissima iniezione di fiducia per lo sport italiano.
Allo stesso modo Anna infonde speranze e crea quel dialogo con la fatica che riporta i giovani che la ascoltano a un confronto concreto con i risultati sportivi, lontano dalle incensanti mire economiche di sport a sei zeri dove la fatica è nascosta da vite brillanti e patinate.
Anna detiene 2 record nazionali di categoria: staffetta 4×100 m (juniores) e 60 m piani (allieve).
In carriera a livello nazionale ha vinto 10 titoli: due assoluti in staffetta (4×100 e 4×200 m), 5 medaglie complessivamente vinte agli assoluti, 6 giovanili (2 volte i 100 m da allieva ed altrettante la 4×100 m da cadetta, una volta l’accoppiata 100–200 m da promesse) e 2 universitari (100 e 200 m).
Anna ha 29 anni e una laurea in medicina, il papà Giovanni è un ex velocista italiano.
Frazionista e primatista italiano della staffetta 4×400 metri con il tempo di 3’01″37 stabilito il 31 agosto 1986 in occasione dei Campionati europei di Stoccarda. Tra il 1976 e il 1986 ha collezionato 35 maglie azzurre, partecipando ad una edizione dei Giochi olimpici, 4º in finale con la staffetta 4×100 metri alle Olimpiadi di Los Angeles 1984, ed una dei Campionati europei. Attualmente è professore presso la facoltà di Scienze Motorie dell’Università di Pisa e di educazione fisica all’istituto tecnico industriale “Leonardo da Vinci” di Pisa.
La famiglia di Anna si sente in ogni sua considerazione personale e sportiva, il mondo in cui è cresciuta è il filtro della vita da cui resta solo il meglio per superare ostacoli atletici ed esami universitari.
La laurea in medicina che come ci ha raccontato comporterà una specialistica che la porterà a curare bambini in Italia e nei paesi poveri del sud del mondo, completa un profilo umano come pochi atleti in Italia.
Concreta e mai banale racconta delle finali mancate e dei prossimi traguardi, del bellissimo rapporto con le sue colleghe staffettiste sulla 4×100 di Berlino nell’estate 2022.
Della capacità di considerare i sogni, delle speranze, ma mai oltre le sue possibilità, così come sarà per i prossimi mondiali estivi in Ungheria, arrivando a Parigi 2024, passando per gli europei di Roma nello stesso anno.