Si può andare avanti così?

Il mese di ottobre porta con sé la voglia di ripartire di tanti organizzatori e runners. Seppur l’orizzonte delle certezze non si delinea al meglio vogliamo provare a capire cosa accadrà.

Roma è da sempre una città complessa, specchio del paese che in certi periodi è ancora più difficile da vivere.

Così tra numeri della pandemia e una campagna vaccinale tra le migliori in Italia, ad ottobre si terranno anche le elezioni amministrative per il rinnovo della giunta comunale, il 3 si vota per il primo turno e il 17 per l’eventuale ballottaggio.

Il tutto lasciando grandi e piccoli organizzatori di gare podistiche su strada nell’incertezza più assoluta.

Chi aveva pensato di riprogrammare il calendario era certo di essere davanti a una stagione che prometteva un certa stabilità, figlia di una vaccinazione di massa importante.

Gare importanti come l’Appia Run (3/10) la Roma Ostia il (17/10) e la Longevity Run (24/10) ci sperano ma i fatti purtroppo non lasciano mole certezze.

In questo stato di cose credo che sarebbe l’occasione per tutta la corsa su strada a un ripensamento per i prossimi due anni almeno.

Numeri di partecipazione, regole da seguire, limitazioni di contatto sociale indurranno molti podisti “occasionali” ad orientarsi su altre attività ludico-sportive (bici in primis..) e la corsa vivrà un periodo di “penombra” molto triste se lo confrontiamo con il passato.

Viceversa il trail, vuoi per la componente “green” vuoi per il tipo di gara e lo spirito di chi partecipa (nettamente diverso da quelli di strada…) non ha riscontrato flessioni evidenti anche per il piacere della riscoperta dei borghi e luoghi nostrani aiutati dal blocco delle vacanze all’estero…

trail running

Questo aggiunge danno al danno, normative al palo, società organizzatrici in attesa di segnali, calendari podistici che scorrono in un susseguirsi di posticipi ed annullamenti che non mettono certo di buonumore il podista che si vede sfilare sotto il naso tutte le occasioni domenicali di socializzazione con il gruppo sportivo.

Praticamente è come una palestra senza lezioni che si svuota lentamente, quanto può sopravvivere il “sistema”? quando si raggiungeranno le soglie critiche di redditività per tutti sarà difficile far ripartire il carrozzone per riportarlo ai vecchi fasti.

Il podismo è uno sport di massa per definizione, se la massa non c’è si snatura l’essenza stessa della corsa, e non parlo di Roma che tutto sommato gode di una popolazione sufficiente, seppure non si corre una gara su strada da 10k da 18 mesi tolti due eventi fidal a inviti.

Ma andiamo a vedere tutte le corse di provincia, quelle che comunque con un numero discreto di partecipanti seppur a fatica, riuscivano a tenersi in piedi, che fine faranno?

Il calendario fidal è lo specchio di questa situazione, pure nel nuoto si sono accorti dei rischi ed hanno approntato le regole per il rientro, il futuro, per tenersi in forma, sarà della bici…

Quest’anno sulle Dolomiti ho visto un rapporto tra bici e corridori di 1:10, mai visto, bici ovunque e soprattutto di ciclisti della domenica, sui sentieri era un susseguirsi, da 4/5 anni a questa parte hanno creato decine di percorsi-circuiti mtb, alla portatat di tutti.

Foto: campigliodolomiti.it

La ripartenza dell’intero sistema è di sicuro una delle più lente ma ciò potrebbe non essere solo un male, vorrà dire che il movimento running garantirà eventi di qualità superiore e un mercato dove solo chi può ne sfrutterà il potenziale.

Purtroppo questa è una legge che non accetta compromessi, dopo le grandi crisi finanziarie, gli stop forzati da eventi esterni al mercato solo coloro che sono in grado di superare le difficoltà saranno gli attori principali sulla scena.

Non ce ne vogliano i piccoli eventi, ma è una condizione alla quale non possiamo ribellarci perché chi prova ad andare contro il mercato ne è sempre rimasto schiacciato.

Meno sponsor, meno aiuti pubblici e meno runners stanno disegnando un orizzonte non facile in un paese già non facile di suo.

Noi ce la mettiamo tutta e speriamo anche la politica dello sport e non solo.

Buona settimana