Sono uscito alle 5.30 stamane, avevo caldo e volevo solo correre e pensavo che non conosco il numero di maratone che ho finito. In casa l’angolo dei simulacri da finisher appesi e fasciati, sta in bella vista. Però il countdown al mitologico numero 100 non so a che punto sia.
Ogni volta parti senza pensare al dopo, ti concentri solo sul prima e sull’adesso, cosa sarà non ti è mai interessato. Adesso sta cosa della corsa all’alba è tornata fortificante, la condividi con chi come te ha voglia di sapere che non è solo, mandi l’audio all’amica che dovrà fare il doppio allentamento e ti addormenti con il messaggio di Claudia che esce dalla palestra all’orario di chiusura. Un rapporto costante di vite che fanno 1000 cose e ci incastrano gli attimi di sport piacevoli e costruttivi.
Dispensi consigli da sempre, ma di quello che hai fatto, delle fatiche e delle disfatte non ricordi poi molto. Sembra come se la testa ad ogni nuova pagina cancelli tutto per riscrivere nuovi paragrafi.
Scrivi di sport, di imprese eccezionali, di uomini e donne come noi, ti immedesimi in quello che fanno e sembra tutto più vicino. Parli con Fabio che è così idealmente pronto a fare qualsiasi cosa si sente di fare. E’ proprio vero che lo sport è lo specchio della vita. Se stai bene, lo sport fa più bene. Persone che sono delle spugne e filtrano il male, riconoscono il bene e sanno farlo durare a lungo.
Scrivi di sport e parli di corse, la pratichi da sempre e come un grande amore ha i suoi momenti difficili. Ci rispettiamo e spesso discutiamo, poi in albe come quelle di oggi, correndo sul bordo di una città difficile, a ridosso di una periferia senza alcun colore, ti rendi conto che l’amore non ha bisogno di molto, ti spoglia e ti protegge da tutto.
Sono uscito alle 5.30 stamane, ora ho la testa che ruzzola sulla scrivania dell’ufficio ma sono felice, ogni cosa ha il suo valore, ogni scelta la sua diretta conseguenza e nello sport, più che altrove, te ne darà misura.