Abbiamo intervistato Antonella Salemi la fondatrice e guida della società sportiva Woman Triathlon Italia e membro della Commissione Donne FITRI.
Woman Triathlon Italia è una realtà davvero unica, che vanta più di 100 donne tesserate tra triplice disciplina e atletica leggera. L’obiettivo della squadra è di far crescere il triathlon femminile in Italia.
“ lo sport come allenamento alla vita”
Antonella quando e come è nata l’idea di mettere su una squadra tutta al femminile?
È nata nel 2012 quando io volevo fare triathlon ma non trovavo una squadra che avesse le caratteristiche che cercavo.
Per me lo sport è divertimento e aggregazione. Volevo trovare un gruppo di donne che avessero i miei stessi principi. Nelle squadre di triathlon la “quota rosa” è molto bassa. Ecco perché io e altre 3 atlete abbiamo fondato questa squadra tutta al femminile e in questi anni è stata sempre in crescita. Woman Triathlon Italia infatti è un fenomeno che coinvolge atlete da tutta Italia: sia chi comincia con l’attività fisica e il triathlon, sia atlete campionesse italiane di categoria. Tante donne ma tutte con la stessa importanza: da chi arriva prima a chi arriva ultima. Tutte dando l’impegno che possono e come possono. Una grande famiglia senza rivalità con la grande passione per lo sport.
Di fatto la compresenza degli uomini può essere uno stimolo?
La nostra squadra è tutta al femminile ma solo per quanto riguarda il tesseramento alla federazione. Molte di noi hanno marito o compagno in un’altra squadra e questo ci permette di interagire con altre realtà di triathlon. Quando per esempio organizziamo giornate di allenamento, coinvolgiamo a volte altre squadre. Inoltre, essendo una realtà unica e con tante donne, capita che altre squadre ci chiedano di unirsi a loro per allenamenti e trasferte.
Siete presenti in tutta italia in termini di numeri quante siete? Quanti raduni avete in programma per vedervi?
Copriamo interamente l’Italia, da nord a sud, da est a ovest. La distanza per noi non è un problema perché abbiamo per ogni area geografica una gruppo che interagisce nella propria zona. Durante il periodo delle gare inoltre, partecipiamo a tutte le distanze del triathlon (dagli sprint agli Ironman) e quindi siamo abituate a viaggiare in tutta Italia e incontrare le nostre compagne di squadra. Oltre le gare organizziamo delle giornate di allenamento in tutta Italia e delle trasferte di più giorni
Portate un messaggio forte in questo paese dove ancora in alcuni campi si fanno ancora le differenze e si predilige la presenza maschile, non solo lavorativamente, ma a volte anche per alcune discipline sportive, avete un motto che vi contraddistingue?
Il nostro slogan è “rockndrollwoman”. Prende spunto da una vecchia canzone ed è nato per caso. Però fa capire il nostro spirito . La donna ha bisogno di sport ma ha al tempo stesso bisogno di viverlo serenamente e in allegria. Il messaggio che vogliamo dare è che le donne se vogliono possono cominciare con l’attività sportiva. Il fatto di non avere il tempo, che devono badare ai mariti, figli, al lavoro ecc….Spesso sono solo limitazioni mentali che la donna si fa. Chi si oppone a una nuova vita sportiva, è per prima la donna stessa!!
Chi sono le più forti? Come si riesce a trovare il tempo per allenarsi, quanto tempo si riesce a dedicare ad una passione così forte e dividerla in tre parti?
Abbiamo in squadra atlete forti. Sono quelle che vengono da un passato sportivo agonistico, quelle che hanno una predisposizione agli sport in generale, quelle che hanno la possibilità di allenarsi tanto. Ma per noi ognuna è forte: il nostro riferimento è noi stesse e il fatto di migliorarci per noi è il traguardo! Il “trucco” è sapere organizzare le giornate e gestire il tempo libero per dedicarlo anche agli allenamenti. Da presidente, tecnico federale e coach professionista, consiglio sempre di lavorare sulla qualità e rispettare i tempi di recupero. Con un buon lavoro di qualità e gestione del tempo, si riesce ad allenarsi in tutte e tre le discipline senza penalizzare il resto.
Quale è il modo per far capire che il triathlon può essere per tutti?
Il triathlon non è uno sport che “si improvvisa”, ma se si trova beneficio nelle 3 discipline, può diventare uno stile di vita che da benessere fisico e mentale. L’importante è trovare il giusto equilibrio tra allenamenti e vita privata. Per questo consiglio sempre una persona professionista che accompagni le atlete verso il loro obiettivo.
Quante persone diversamente abili avete nella vostra squadra? Parlaci un po’ di loro e della loro crescita sportiva, obiettivi compresi.
Woman Triathlon Italia ha in squadra Rita Cuccuru, inserita nella nazionale italiana di paratriathlon. Rita ha perso l’utilizzo delle gambe per un incidente stradale e mi piace pensare che questo l’ha portata a cambiare sport: dal calcio, al ciclismo prima e ora al triathlon. Rita per noi è esempio che “volere è potere”. La sua determinazione, costanza, disciplina la stanno facendo crescere a livello sportivo in maniera importante. Per lei il 2020 è l’anno del grande impegno perché si sta preparando per la qualificazione le paraolimpiadi di Tokyo 2020
Traguardi importanti e prossime sfide…
Woman Triathlon Italia non è solo una squadra sportiva: siamo inserite all’interno delle pari opportunità del comune di Verona e promuoviamo eventi di beneficenza per aiutare le donne in difficoltà Inoltre nel 2020 partirà un progetto dedicato alla sicurezza sulle strade per le donne che vanno in bicicletta. Tutto ciò unito ai nostri obiettivi sportivi che vanno dai podi ai campionati italiani alle finali mondiali dei vari circuiti legati al triathlon
Antonella è una donna esplosiva che solo parlarci al telefono ti fa venire voglia di provare tutto questo in un sola giornata, di non aspettare perchè se sai quello che vuoi alla fine lo ottieni… “rockndrollwoman”
Dominga Scalisi