Tommaso Meneghin è un fotografo e si è avvicinato alla corsa di lunga distanza recentemente.
Ha partecipato alla Gran Raid delle Prealpi Trevigiane correndo la sua prima ultra con un dislivello di 3.300 metri e con il nome di Cristina sul suo pettorale.
Con la formula “Corro con te” un impegno sportivo per i più fragili, per far correre idealmente chi non può.
Tommaso ha donato la sua medaglia a Cristina, si è avvicinato al Piccolo Rifugio e in primavera 2023 correrà una 100 miglia in solitaria per raccogliere fondi per il Piccolo Rifugio.
Partirà dal Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto a quello di Ponte della Priula a quello di San Donà, e ritorno, in un giorno.
100 miglia, 160 km per mettersi alla prova, per dire grazie alla vita che gli dà gambe e salute e per beneficienza.
Perché correre 160 chilometri per beneficenza? – racconta Tommaso Meneghin
I motivi sono davvero molti.
Negli ultimi anni attraverso la corsa, ho avuto l’occasione di conoscere meglio il mio corpo e la mia mente, ma soprattutto, l’occasione di conoscere nuove persone e nuove realtà.
Il Piccolo Rifugio è entrato nel mio radar attraverso “Corro con te”, un’iniziativa promossa dal Gran Raid delle Prealpi.
Questa prevede di correre la gara metaforicamente insieme ad uno degli ospiti del Piccolo Rifugio attraverso un cartellino.
Durante la gara molte persone mi hanno chiesto cosa fosse quel nome che avevo appeso allo zaino e chi fosse Cristina, la mia “compagna di viaggio”.
Dopo questa esperienza ho approfondito la conoscenza di questa struttura, ho conosciuto di persona Cristina a cui ho consegnato la medaglia che abbiamo vinto insieme al Gran Raid dopo 45km e 3300 metri di dislivello.
Il “Piccolo Rifugio” è un luogo (o meglio, sono sei!) dove le persone disabili possono trovare accoglienza, attenzione, assistenza e valorizzazione.
Oggi offrono accoglienza residenziale, appartamenti per l’autonomia e servizi diurni, anche in forma sperimentale, assistenza riabilitativa residenziale e semi residenziale a oltre 170 persone con disabilità.
Questa esperienza mi ha insegnato quanto può essere forte il potere della corsa. Mi ha insegnato quanto sia importante ricordarsi di essere grati per poter compiere un gesto così scontato quanto da privilegiati.
Da qui il nome 100 Thanks Miles, 100 Miglia per dire grazie.
La corsa mi sta dando davvero molto in questi anni: mi sta dando un’occasione per conoscere me stesso, un’occasione per conoscere chi corre con me, per stare tempo all’aria aperta scoprendo sempre posti nuovi e panorami pazzeschi.
La natura della distanza è semplice: mi sto appassionando alle 100 miglia americane e volevo capire e conoscere questa distanza in prima persona.
100 miglia vuol dire 160 chilometri, che sono all’incirca 4 maratone consecutive.
Con questa gara con me stesso voglio portare l’attenzione sul tema delle disabilità e dell’incisività delle persone disabili, ma soprattutto raccogliere fondi per aiutare queste persone ad accedere a servizi ed esperienze migliori, che come la corsa, spesso diamo per scontati.
Se vuoi supportare questo progetto e fare una piccola donazione per il Piccolo Rifugio dona qui
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