Il tiro con l’arco è uno sport dalle origini antiche: si ritiene che la prima raffigurazione di un arco si possa collocare a circa trentamila anni fa: sicuramente veniva utilizzato come strumento di caccia per colpire le prede da notevole distanza, incorrendo così in minori pericoli.
Compare la prima volta nei giochi Olimpici di Parigi del 1900 come disciplina olimpica, poi successivamente escluso dal 1920 e reinserito alle Olimpiadi di Monaco del 1972.
Con le odierne caratteristiche: una competizione individuale ed una a squadre (introdotta solo nel 1988), sia femminile che maschile.
Tipi di arco da tiro
LOUNGBOW: è l’arco più semplice, composto solamente da un’asta di legno particolare lavorata e messa intensione tramite la corda; il libraggio cambia da arco ad arco ed è modificato dall’allungo dell’arciere.
ARCO NUDO: viene utilizzato nella maggior parte dei casi per insegnare la disciplina del tiro con l’arco ai neofiti; è composto da un Riser, 2 Flettenti, un Rest, da dei pesi aggiunti; alcune volte è presente anche un Bottone.
ARCO OLIMPICO: è l’arco principale, è l’unico che viene utilizzato nelle Olimpiadi; come struttura è molto simile o uguale all’arco Nudo, ma in più abbiamo la presenza di un Mirino, di un Clicker e dello Stabilizzatore (centrale e laterale); è di precisione molto elevata ma leggermente inferiore al Compound.
COMPOUND: arco particolare; molto corto, ha una precisione e una potenza maggiori rispetto all’arco olimpico.
Molto spesso viene utilizzato per andare a caccia.
Oltre all’attrezzatura dell’olimpico possiede anche una Bolla e una Diottra con ingrandimento fino ad un MAX di 0,45x.
L’arciere oltre all’arco utilizza altri accessori:
- frecce
- dragonne: accessorio che impedisce all’arco di cadere durante l’azione di tiro legando la mano al riser. Ciò consente all’arciere di tenere la mano più rilassata e di non interferire sulla freccia in fase di rilascio.
- guantino: protegge le dita quando l’arciere tira la corda
- sgancio meccanico. Ogni arciere ha la sua tipologia di sgancio preferita: sgancio a pollice, back tension o ad indice.
- faretra e protezioni. La faretra è l’astuccio per conservare e portare sul dorso le frecce. Mentre le protezioni servono per proteggere l’arciere dai possibili colpi e dalle possibili abrasioni causate dalla corda durante il rilascio.
- Il bersaglio, nelle gare olimpiche, è posto alla distanza di 70 metri. Rotondo, ha un diametro di 122 centimetri. E’ formato da cerchi concentrici colorati ciascuno corrispondente a un diverso punteggio: dal bianco esterno (2 punti) al giallo centrale (10 punti), passando per il nero (4), il blu (6) e il rosso (8).
Regole
L’arciere deve scoccare la freccia tenendo i piedi in posizione perpendicolare rispetto alla linea di tiro.
L’arco va afferrato con la sinistra (per i destrimani), mentre la mano destra aggancia la corda, tirandola finché non giunge a toccare il mento o la punta del naso dell’arciere stesso. Una volta presa la mira, la corda viene rilasciata.
Tra le principali specialità va segnalato il tiro alla targa all’aperto, categoria nella quale rientra anche l’Olympic Round, la gara che assegna l’oro ai Giochi olimpici: quest’ultima si disputa con bersagli (122 cm di diametro) posti a distanza di 70 m e con 72 frecce a disposizione per ciascun arciere.
Tiro con l’arco alle Olimpiadi
Quattro sono gli arcieri alle Olimpiadi.
Un posto nell’individuale maschile conquistato da Mauro Nespoli, più la squadra femminile composta da tre atlete che dovrebbero essere Tatiana Andreoli, Lucilla Boari e Chiara Rebagliati. Sono state loro a conquistare il pass olimpico.