Da quando ho scoperto il Summer Camp io vado in Alto Adige. Ovviamente a fare running.
Ogni anno, da circa tre anni, Franca Fiacconi organizza uno stage di corsa a Santa Cristina di Val Gardena. Lo Stage dura una settimana ed è aperto a tutti quelli che hanno la passione per il running a tutti i livelli.
Con questa formula si ha l’opportunità di fare una vacanza in uno dei luoghi più suggestivi al mondo, ai piedi del Sassolungo, dove è possibile trovare un ambiente familiare e rilassante, fare gite in bicicletta o trekking, fermarsi in baita per una radler o una fetta di Strudel e nel contempo portare a casa un allenamento completo di cui beneficerà il vostro apparato cardiocircolatorio, impigrito dagli allenamenti a livello del mare.
L’allenamento si compone di due sessioni quotidiane, una mattutina e una pomeridiana. La prima più corposa, prevede corse su sentieri in salita, nei boschi o in ampie radure dove il passo è scandito dallo scampanio delle mucche e il respiro è alimentato dai profumi delle erbe di montagna.
Di solito si tratta di una decina di chilometri che in quota hanno un peso importante. Questi allenamenti si alternano a sessioni in pista o ad andature tecniche, molto utili per il miglioramento dell’appoggio dl piede, o a veri e propri trail. L’Alto Adige è una palestra naturale, dove il terreno sconnesso, i sentieri battuti, e l’ossigenazione della quota concorrono, sotto la guida di Franca e dei suoi collaboratori, a migliorare la prestazione una volta a casa.
La minore pressione parziale di ossigeno presente in alta quota innesca infatti dei meccanismi di adattamento da parte dell’organismo che, trovandosi in difficoltà, risponde in modo adeguato per garantirsi la sopravvivenza. Una volta tornati a livello del mare, si potrà beneficiare di una maggiore capacità di approvvigionamento di ossigeno, migliorando sensibilmente la prestazione.
La sessione pomeridiana si incentra principalmente sulla tecnica di corsa, sul suo miglioramento e sullo stretching.
Si impara a gestire le salite e le discese, si migliora il proprio assetto, si limano piccole imperfezioni.
Non lasciatevi spaventare all’idea che sia solo per forti e pro. Non è così.
L’imperativo è “passione”.
La passione per la corsa. Nessuno viene lasciato indietro, nessuno viene messo da parte. Le caratteristiche di ognuno vengono individuate ed affinate. Siamo tutti ostriche con una perla dentro. Chi più grande, chi più piccola, tutti abbiamo una caratteristica che ci contraddistingue e il compito di un bravo allenatore è tirarla fuori e farla risplendere. Non saremo tutti campioni, ma possiamo trovare un giusto compromesso che ci può rendere felici, che ci può dare serenità, che può alimentare la nostra passione e aumentare la fiducia in noi stessi e nelle nostre possibilità.
Al Summer Camp ci sono andata per la prima volta lo scorso anno.
C’erano runners e non. Accompagnatori, amici, campioni di allegre mangiate insieme e belle gambe in pista. C’era anche il mio divanoman e a dimostrazione che Franca fa correre proprio tutti, ha fatto correre anche lui. Il mio uomo divano si è staccato dal suo inseparabile amico, è venuto in pista e ha fatto 10 allunghi e 4 ripetute da 300m.
La passione comune ha creato un gruppo che a distanza di un anno ancora è molto unito. Nonostante la pandemia, riusciamo ad incontrarci, a sentirci, a raccontarci la nostra quotidianità certi di ritrovarci tra le montagne la prossima estate.
Noi gente di pianura, poco avvezzi ai sentieri ripidi, alle camminate nella natura, alle salite impervie, ci siamo trovati a raccontarci storie di gare, di corse, di avventure nella splendida cornice del Monte Pana, ai piedi del Sassolungo. Abbiamo ascoltato i racconti di Franca, della sua vita dedicata alla corsa, dei suoi traguardi, delle sue vittorie e dei suoi sacrifici, affrontati sempre a testa alta e con un meraviglioso sorriso, guardando sempre avanti.
Abbiamo parlato di Maratona e di coraggio, ritrovando lo spirito di avventura dopo un primo Lockdown che ci aveva messi in ginocchio, quando ancora speravamo di tornare a casa e ricominciare la nostra vita di un tempo, ignari che l’anno successivo avremmo ancora portato la mascherina, ma con una speranza in più.
Quest’anno il Summer Camp raddoppia.
Vista la meravigliosa esperienza umana e sportiva che abbiamo fatto lo scorso anno, quest’anno le settimane diventano due tra cui poter scegliere o da fare in continuità.
Una nella splendida cornice del Sassolungo, delle Odle, della città dei sassi. Una tutta nuova in Val Venosta, dove regna sovrana la pace del lago e dove terminerà l’avventura dello stage sul banco di prova del “giro del Lago di Resia”. Il lago più grande dell’Alto Adige, con il suo suggestivo campanile sommerso, sarà il test finale per noi partecipanti al Summer Camp.
Misurandoci con questi suggestivi 15km potremo mettere in pratica tutto quanto abbiamo imparato e stare in pace con noi stessi, con il potere catartico delle montagne, con i profumi, con i panorami mozzafiato.
Io l’ho scelta come prima gara. Come momento di ritorno alla vita di un tempo, fatta di emozioni, di un pettorale attaccato alla maglietta e di una medaglia appesa al collo.
A volte mi sembra una vita fa, invece è solo domani.