Avevo 7 anni ed ero abbastanza scalmanato, come tutti i bambini della mia età, pensavo.
La sfida era semplice, scendere dallo scivolo del cortile con la bicicletta senza mani. Io ero invincibile, io lo avrei fatto…io l’ho fatto.
Il problema non era lo scivolo molto lungo ed inclinato fatto di piastrelle irregolari, o i primi box posti di fronte, ma gli ultimi dieci centimetri e la curva a novanta gradi che avrei dovuto “raddrizzare” con la giusta traiettoria. Era il mio turno e tutti mi stavano guardando, non avevo paura, anzi ero come al solito spavaldo e sicuro di me…e partii.
Traiettoria impostata, le gambe governavano la bici perfettamente e la velocità aumentava… la scivolo era domato…per il momento.
Ecco il momento dell’ultimo passo prima della vittoria, quei dieci maledetti centimetri che portavano le piastrelle irregolari a diventare un tutt’uno col cemento del lungo corsello dei box.
L’inclinazione di botto veniva azzerata ed io non ero perpendicolare, ma, per via della traiettoria, avrei incrociato quel punto in diagonale.
La mia prima volta la ricordo ancora adesso e credo che la vergogna, ma, soprattutto, lo spavento provato quel giorno, mi abbia fatto compagnia per tantissimi anni, tanto da aver smorzato sicuramente il mio carattere, la mia sicurezza, la mia spocchiosità.
Mi risvegliai. Vidi sopra di me un sacco di teste che al momento non riconobbi, perché subito capii che non riuscivo a respirare, né tantomeno riuscivo ad emettere un qualsivoglia suono.
Nell’attraversamento di quei maledetti dieci centimetri la ruota si era impuntata, Il manubrio della bicicletta, girato di scatto verso destra, mi si era conficcato nello stomaco e mi aveva catapultato rovinosamente a terra.
Quei pochi attimi di vita trascorsero con le urla di un amico che correva a chiamare mia mamma, altri che cercavano aiuto e io che piano piano riprendevo vita, respirando a fatica.
La prima volta non si scorda mai, e di prime volte negli anni ne ho vissute innumerevoli, quasi sempre positivamente indimenticabili.
Oggi è una di queste. Oggi è il primo dei 36 allenamenti programmati per diventare un MYTHO, e voglio poterlo ricordare scrivendo ciò che provo, ma… diciamolo… al cervello come al cuore non si comanda, e il ricordo alla mia prima volta mi ha riportato indietro di molti anni, e forse un motivo c’è…
…un evento ti può cambiate per sempre, e lo stesso evento presto o tardi può ritornare per aiutarti quando meno te lo aspetti.
Oggi ho iniziato un percorso, oggi sono una persona diversa…
ROAD TO Aquileia
Massimo Confalonieri
Corrocolguanto
CORRERE RACCOGLIERE PER STARE BENE, TUTTI
obiettivo ESEMPIO
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