Pietro Riva un dialogo tra passione, sacrificio e record

Pietro Riva vanta 27’50” sui 10mila su strada, che è record italiano, ha 1h30″ sulla mezza. Nel panorama dell’atletica leggera italiana, poche figure emergono con la stessa vividezza e determinazione di Pietro Riva.

La conversazione tra Marco, Simone e Pietro nella terza puntata del podcast Storie di Maratona, prodotto in collaborazione con ASICS, non è solo un’intervista, ma un viaggio nel cuore dell’atletica italiana, dove passione, sacrificio e successo si intrecciano in un racconto di forza e ambizione.

Originario di Alba, Riva ha intrapreso un percorso di crescita e successo sotto la guida di Stefano Baldini, medaglia d’oro olimpica, dimostrando che il cambiamento di disciplina dal calcio all’atletica non è stato solo un bivio nella sua vita, ma una scelta destinata a definire il corso della sua carriera sportiva.

Il trasferimento a Rubiera nel 2020 segna un momento cruciale: lavorare a stretto contatto con Baldini non è solo un onore, ma un’opportunità per affinare le proprie tecniche e aspirare a traguardi sempre più ambiziosi. Questo cambiamento, però, non è il primo nella vita di Riva, che da giovane ha abbandonato il calcio, sport di famiglia, per dedicarsi all’atletica, scelta che ha portato a risultati straordinari.

Il centro di formazione di Stefano Baldini a Rubiera

La vita di un atleta professionista è costellata di sacrifici, tensioni, ma anche di grandi soddisfazioni. Riva descrive il mix di ansia e concentrazione che precede ogni gara, un’esperienza comune a molti sportivi, ma che assume contorni particolari quando si lotta per un record italiano o un titolo europeo. Il racconto di quegli ultimi chilometri, in cui la consapevolezza di un risultato eccezionale inizia a materializzarsi, trasmette l’intensità e l’emozione che solo chi vive può pienamente comprendere.

L’allenamento, per Riva, è una costante sfida con se stesso, un percorso fatto di momenti di estrema difficoltà ma anche di realizzazioni. Riva condivide l’esperienza di sessioni particolarmente impegnative, quelle in cui si è spinto oltre i propri limiti, fino a pensare “ma chi me lo ha fatto fare?”.

Allo stesso tempo, ci sono stati momenti di puro realismo, in cui ha sentito di aver raggiunto il “massimo”, pronto per le sfide che lo attendono.

Il sacrificio è un tema ricorrente nella vita di Riva, che riflette sull’importanza dell’impegno e della dedizione, non solo nello sport ma in ogni ambito della vita. Il sostegno di partner come ASICS, che incarna il principio di “Anima Sana in Corpore Sano“, è essenziale per Riva, sottolineando l’interconnessione tra benessere fisico e mentale.

Guardando al futuro, Riva si proietta verso gli Europei di Roma 2024 e le Olimpiadi di Parigi con ottimismo e determinazione. La sua storia è un esempio di come l’Italia stia facendo passi da gigante nelle discipline di velocità, mezza maratona e maratona, grazie anche al contributo e alla leadership di atleti come lui.

Un augurio da parte nostra di buona fortuna ha concluso il dialogo con Marco e Simone, simbolo della comune speranza per nuove vittorie e record, a testimonianza dell’impegno incessante di Riva verso la propria professione e la sua passione.