Metti un allenatore in analisi

-Buonasera Signor Monteforte come mai ha deciso di iniziare un percorso di analisi?

Vede Dottore io alleno tante persone da molti anni…

-Ah! quindi è finalizzato alla sua attività di preparatore atletico, giuro che è la prima volta che mi succede. Quali sono i problemi mi dica.

Dottore io ho avuto la fortuna di far correre meglio atleti di tutti i livelli: dalle giovani promesse dell’atletica italiana, ai migliori master del podismo nazionale. Portando tutti a migliorare la qualità dei lavori e ovviamente delle maratone nel mondo.

-E questo dovrebbe essere già un vanto nella sua carriera, cosa altro le fa così male da accettare di venirne a parlare qui da me?

Devo essere sincero prima di tutto con me stesso e capire se quanto sta accendendo, da circa 8 mesi, è casuale o ricorrente.

-Mi dica ma stia calmo, siamo qui per trovare strade nuove ed elaborare gli eventuali sbagli.

Dottore, nel nutrito gruppo di allenamento, c’è una persona che mi sta facendo uscire pazzo. Posso dirle il nome?

-Quello che dirà resterà qui nel rispetto del mio segreto professionale.

Si chiama Marco Raffaelli, io giuro non so più che pensare.

-Sia sincero e ne parli serenamente.

Corre da una vita, ha fatto tutto quello che un amatore può fare su ogni distanza, fino alle ultra e agli iron man. Scrive di sport e racconta storie di chi corre.

Da settembre ha coperto una distanza di chilometri incredibile, regge tutti i carichi di lavoro senza mai perdere una seduta di allenamento.

-Quindi lo possiamo definire un atleta maturo.

Si sì ma non è questo il problema. Io credo che lui me lo stia facendo a posta. La cosa peggiore è che si sta portando dietro anche quel suo compagno di allenamenti, di cui non faccio il nome, ma che è famoso per mangiare come un camionista e che se ne vanta pur avendo una massa grassa al 6%.

-Ma veramente crede che stiano tessendo un complotto nei suoi confronti?

Ne sono più che certo. Si allenano come non mai e mi toppano tutte le maratone. Non tanto il suo amico, quanto lui. E la cosa che più mi inquieta è che lui non fa una piega, non si arrabbia e ride sempre, ma che c’avrà da ridere, ma non si vergogna?

-Allora Signor Monteforte al di là delle schermaglie da spogliatoio, cosa crede di fare adesso, intendo dal punto di vista atletico?

Io dottore ho anche rivisto la sua storia, quando correva da solo andava bene, ora che corre con me fa bene tutto e poi in gara …addio. È evidente il suo intento vessatorio nei miei confronti. Pensi che provo sempre a parlarci e stimolarlo mentalmente, si figuri che lui stesso è molto bravo nello spronare tutti ma poi quando tocca alle nostre gare fa come cazzo gli pare.

-Stia calmo signor Monteforte

Eh non Dottore io non ce la faccio più, mi deve aiutare.

-Va bene allora facciamo così ci sono due strade davanti a lei: o decide di non allenarlo più e mi sembra la soluzione più drastica e veloce, oppure iniziate un percorso di analisi di coppia e non pensi male mi raccomando. Le terapie di coppia non sono finalizzate a uomo-donna, marito-moglie, una coppia è un legame eterogeneo specie in analisi. In tal modo capiremo la natura di questa relazione così complicata.

Grazie Dottore, mi sento già meglio e non le nascondo che levarmelo dalle palle mi farebbe davvero bene, ma per il rispetto del mio lavoro e della amicizia che ho nei suoi confronti, ma più che altro della sua famiglia, proverò a convincerlo a venire da lei con me.

-Vedrà signor Monteforte che andrà bene. Adesso però si rilassi e si faccia una passeggiata fino a casa, è stata una seduta molto impegnativa.

Eh sì, sicuramente Dottore, ma può stare certo che è meno di quanto fatica quello in maratona.

 

Marco 😉