Questa è una storia di dolcezza e determinazione, voglia di decidere il proprio presente e stabilire un percorso per il futuro.

Lei è Martina Sampaolo e mai come in questo momento abbiamo bisogno di esempi come il suo.

Martina ha 30 anni e oggi Lavora al BrEAThe Restaurant di Parigi nel quartiere di Pigale.

Uno di quei posti che su tripadvisor non hanno nemmeno un giudizio negativo e raccoglie recensioni che ti fanno venire al voglia di partire anche oggi, se si potesse.

 Semplicemente delizioso, uno dei migliori ristoranti di Parigi. Semplicemente perfetto. Posto molto carino, cibo delizioso, ottima squadra. Un grande successo!

Ma come è arrivata una romana a fare dolci vegani nel nono arrondissement della ville lumiere?

I suo è un percorso un po’ anomalo ha fatto gli studi artistici, imparando l’arte della fotografia, ma poi si è presto trovata ad affiancare al suo lavoro da fotografa quello in cucina.

Da sempre innamorata del cibo, Martin quando ha deciso di eliminare i prodotti animali dalle sue scelte, il rapporto con la cucina si è stretto sempre più.

Nel 2009 l’offerta di cibo vegano non era ampia e in particolare quella dei dolci, così si è trovata a sperimentare per se stessa in primis.

Quando poi, un po’ per passione un po’ per necessità, ha iniziato a lavorare nelle cucine di ristoranti, prima a Grosseto, poi il salto fuori dall’Italia esattamente in Irlanda, facendo sua la specializzazione sulla pasticceria.

In meno di tre anni ha compiuto la scelta di lasciare quello che stava facendo per seguire la sua strada nel mondo quasi inesplorato della pasticceria vegana.

Ha lavorato prima come commis, poi come pastry chef.

Adesso capo pasticcera a Parigi, dove insieme alla sua collega Cristina Massana ricreano tutte le ricette della tradizione francese ed europea, ma anche pasticceria moderna, in chiave vegetale.

Durante la pandemia stanno lavorando molto grazie al servizio delivery.

È tutto molto diverso ma siamo riusciti a trovare una combinazione vincente. – ci racconta Martina – Negli ultimi mesi infatti abbiamo proposto un menu che cambia spesso e offre comfort food ma anche dessert di alto livello (diciamo quelli che la gente seppur in quarantena, non può prepararsi da sola!) e i clienti apprezzano.

Il mio percorso di studi di Martina è inconsueto essendosi formata quasi interamente da autodidatta.

Questo l’ha portata a sperimentare e a costruirsi un’esperienza che oggi sul mercato vale tanto e infatti al momento riceve molte richieste per consulenze e sviluppo ricette, in un settore che è in forte crescita perché sempre più persone sono incuriosite e si avvicinano alla scelta vegan.

“Vogliono mangiare bene ma senza prodotti animali. “

Per me è stata una scelta di tipo etico: non posso essere a conoscenza delle conseguenze degli allevamenti animali e continuare a vivere come prima, come se nulla fosse.

Le ragioni per mangiare vegetale, comunque, posso essere molte. Per l’ambiente, per gli animali, per la propria salute.

Spero vivamente che il mio lavoro contribuisca a mostrare a sempre più persone che una diversa alimentazione è possibile, senza privarsi neanche del più superfluo dei piaceri, come può essere un dessert raffinato.

Grazie Martina