Il primo di aprile, alle 7:30 di mattina, è partita l’Ultramaratona del Grande Raccordo Anulare di Roma, un evento di corsa unico nel suo genere che si svolge attorno all’autostrada A90 che circonda la Capitale.
Il percorso dell’Ultramaratona, che segue l’anello autostradale per i suoi 68 km, offre ai partecipanti una prospettiva insolita della città, lontano dai consueti percorsi turistici di Roma.
Una gara che attira ultramaratoneti da tutto il mondo, interessati a testare i loro limiti in un contesto urbano atipico.
Il concetto che sta alla base della Ultramaratona del Grande Raccordo Anulare, organizzata dello storico gruppo “QUELLI DELLA 180“, non è solo nel voler rivedere sotto un’ottica nuova un’importante arteria di trasporto per Roma e l’Italia, ma anche emulare sfide urbane, ponendosi come punto di congiunzione tra l’infrastruttura, la cultura e uno sport popolare come la corsa.
Nonostante la sua importanza, il G.R.A. è noto per essere uno dei punti di maggiore congestione del traffico in Italia, specialmente durante le ore di punta, a causa dell’elevato volume di veicoli che lo utilizzano quotidianamente, tal punto che in auto, fare il giro completo si possono impiegare tra le 6 e le 8 ore.
L’ultimo vincitore della gara, il greco Teodorico Passantikos, impiegò 6 ore nette nel tornare al punto di partenza, in corrispondenza dell’uscita numero 1 della SS Aurelia, nel quadrante nord ovest della Capitale.
Sebbene sia una competizione di nicchia, l’Ultramaratona del G.R.A. cattura l’immaginazione per il suo carattere singolare, sfidando le convenzioni delle gare di corsa tradizionali e offrendo agli atleti l’opportunità di confrontarsi con un tracciato unico nel suo genere.
La corsa richiede una preparazione intensiva, non solo fisica ma anche psicologica, data la durata e le particolari condizioni del percorso.
L’ultramaratona del GRA è affrontata in autosufficienza, il ché significa che i partecipanti ogni anno devono rispettare le seguenti regole di condotta
Autosufficienza
– Rifornimento: I corridori devono portare con sé tutto ciò di cui hanno bisogno per sopravvivere, inclusi cibo, acqua e materiale di primo soccorso, non è consentito fermarsi presso trattorie, paninerie ambulanti né tanto meno presso le abitazioni che gravano sui pannelli fono assorbenti del GRA.
-Acqua e Cibo: Si sconsiglia l’accesso a punti d’acqua naturali presenti sul tracciato, in particolare la diga del Tevere e la maranella di Mostacciano. Il cibo deve essere energetico, nutriente e leggero da trasportare, (NO VINO DELLA CASA, NO MATRICINA, NO CODA ALLA VACCINARA, NO CARCIOFI ALLA GIUDIA, NO AVANZI DI PASQUA IN GENERALE).
-Zaino: I corridori portano zaini con lucchetto a doppia combinazione, blindato con nodo passante attorno alla cintola, contenenti tutto il necessario, il che richiede un attento bilanciamento tra peso e necessità e sicurezza.
-Abbigliamento e Scarpe: L’abbigliamento deve essere adatto al clima e al terreno, evitare colori come bianco/azzurro, tanto meno bianco/nero. Per una maggiore visibilità meglio prediligere giallo/rosso, stesso discorso per le scarpe che devono offrire supporto, comfort e protezione per diverse ore, da buche, dossi, cinghiali e pozze.
Strategia e Preparazione
– Pianificazione: I partecipanti devono pianificare accuratamente il loro arrivo alla zona partenza, considerando le festività pasquali, poiché ci sono gli atleti della delegazione Sarda, che in occasione della edizione 2014 vennero smarriti e ancora non sono stati ritrovati dopo l’ultimo avvistamento, prima della gara, all’altezza dell’uscita Casalotti Boccea.
– Allenamento: Oltre alla preparazione fisica, è fondamentale (ma non indispensabile) aver corso il tratto SASSO MARCONI-CANTAGALLO durante i lavori della variante di valico degli anni 2000-2015.
Sicurezza e Regolamenti
– Checkpoints: Anche se i corridori sono in autonomia, ci saranno checkpoint dove sarà verificata la sicurezza dei partecipanti da parte di bande di volontari a ridosso delle uscite: MAGLIANA, TOR BELLA MONACA, PRIMA VALLE e soprattutto a quella di PRIMA PORTA.
– Regole: l’ultramaratona del GRA ha poche regole tra cui, una volta portata a termine non si può più rifare, non si possono scattare foto della gara, né registrare la traccia del GPS, non si possono prendere mezzi pubblici di alcun genere anche perchè sul GRA non ce ne sono.
L’ultramaratona del GRA rappresenta la quintessenza della sfida nell’endurance sportivo mondiale, vantando centinaia di tentativi d’imitazione.
Richiede una combinazione di resistenza fisica, preparazione mentale, e abilità di sopravvivenza e comprensione dello spirito romano a quattroruote poiché aleggerà per tutti i 68 chilometri della gara insieme alle imprecazioni, santi e madonne che dal 1951, come una presenza ultraterrena, circondano la Capitale a ogni ora della notte e del giorno.