L’Articolo 33 della Costituzione, emanato sotto il Titolo II in materia di Rapporti etico-sociali ha il primo capoverso che è bellissimo:
“L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.…”
Dopo 75 anni finalmente si aggiunge una parte che sarebbe dovuta essere stata scritta molto tempo fa, questo è il testo approvato a seguito di un iter iniziato con il Governo Draghi
«La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme».
Di fatto lo SPORT è entrato in un articolo della Costituzione.
Fino ad ora c’era solo un richiamo all’art 117, sotto il Titolo V – Le Regioni, le Province e i Comuni per cui lo sport era regolato in modo concorrente tra lo Stato e le regioni.
Ora ciò che l’Aula della Camera ha approvato in via definitiva mercoledì 20 settembre, definisce meglio il compito della Carta Costituzionale.
La proposta di legge che inserisce la tutela dello sport in Costituzione ha ricevuto all’unanimità, 312 sì, ovvero il voto favorevole di tutti i deputati presenti alla Camera.
Va bene che la Costituzione se fosse applicata per intero avremmo un paese migliore e che al tempo della sua stesura lo Sport non era proprio una priorità.
Ma adesso cosa cambierà per lo sport italiano?
Alfonso Celotto, professore di Diritto costituzionale all’Università Roma Tre ha spiegato a Pagella Politica «Inserire nella Costituzione l’esplicito riconoscimento del valore educativo dello sport vuol dire che da oggi in poi lo Stato non dovrà solamente regolare l’attività sportiva, ma dovrà promuoverla attivamente, e dunque valorizzando l’attività sportiva nelle scuole, assumendo per esempio nuovi insegnanti ed educatori in questo ambito».
Ma siamo pronti a tutto questo?
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Davvero il PNRR “diventerà un inutile polverone, un giocattolone privo di contenuti in cui apparirà ancora più superato il nostro modo di far lezione, a sottolineare uno iato pericoloso tra scuola e vita”.
Serve una azione politica concreta, a livello nazionale e territoriale. Quante ne abbiamo lette di promesse in campagna elettorale dei Sindaci?
Cosa potrà fare un paese in materia di sport di base una volta recepita una frase a tratti generica con cui riconosce il valore educativo e sociale dello sport finalizzato al benessere della persona?
Non deludeteci, non questa volta.