Il sole è già alto nel cielo e non capisco proprio cosa ci faccio ancora in casa.
Non ricordo di essermi svegliata e alzata questa mattina, eppure mi ritrovo seduta alla mia scrivania con una lettera in mano.
Il tono è dolce, come se l’avesse scritta una persona cara.
Ciao tesoro, quando la smetterai di farti tutte queste domande?
Stai li che ti chiedi continuamente a quanto si deve correre una maratona per non apparire ridicoli, o quando sarai finalmente in grado di andare più veloce, oppure quale sia la strategia migliore per chiuderla in un tempo dignitoso.
Ti scoraggi e quasi rinunci a correre in un confronto con gli altri che non ha nulla di costruttivo e quindi di utile.
Poniti in ascolto invece, e osserva te stessa per trovare il tuo passo.
Quel passo comodo, confortevole, che ti permetterà di chiudere la tua prima maratona.
Cerca il tuo passo e pensa solo a tenerlo, costante, per tutta la durata degli allenamenti.
E poi, quando lo hai trovato, accettalo.
Accetta il tuo passo qualunque esso sia, accetta il tuo modo di correre, il tuo modo di essere.
Fai pace con ciò che sei.
Credimi, se avessi guardato altrove da me stessa, non avrei mai corso 42 km e 195 metri con l’ambulanza alle spalle, in un mondo ancora dedicato solo agli uomini.
Segui il tuo passo e nulla più.
Scoprirai che è proprio nel tuo passo che dimora il tuo limite.
Ed è allora che vedrai svelarsi la magia del cambiamento: se saprai trovare il tuo passo e seguirlo, incontrerai il tuo limite, un limite che potrai mettere a fuoco, conoscere e capire, un limite che a quel punto potrai lasciare andare e superare.
Ed ecco che, senza nemmeno accorgertene, il tuo passo cambierà e posso scommettere che ti sorprenderai a sperimentare una frequenza più allegra, un’ampiezza meno evidente e una velocità che mai avresti immaginato.
Non avere fretta, sperimenta la tua corsa e goditi la scoperta di chi sei nella rivelazione del tuo passo.
Non puoi superare il tuo limite adesso, non puoi migliorarti subito come vorresti per chissà quale smania competitiva, per assomigliare chissà a chi.
E’ solo a se stessi che è saggio assomigliare.
Mettiti comoda e goditi lo spettacolo che la ricerca del tuo passo appronterà per te.
Hai tempo, hai questa maratona e tutte le altre che verranno e, in fondo, tutta la vita.
E se, come ti auguro, sarai fortunata, ad un certo punto di questo cammino infinito, scoprirai che ci assomigliamo un po’ tutti, e che sono solo le nostre scelte a determinare le differenze.
Scegli allora di trovare il tuo passo e fai la tua differenza.
Vai ora, corri!
Dale
Appena finisco di leggerla, la lettera svanisce in un vapore di fumo e in pochi attimi, mi ritrovo di nuovo a letto, al caldo tepore del piumone con la sveglia che suona all’impazzata. Mentre allungo la mano per tacitarla, nella penombra della stanza, mi pare di vedere una figura di donna in calzoncini e scarpe da ginnasticache rapida svanisce nel nulla, lasciandomi perplessa e un poco smarrita.
Poi realizzo…Wow che bel sogno! Ricevere una lettera addirittura da Dale Graig, la prima donna maratoneta della storia, che ha corso la prima maratona femminile niente meno che nell’isola di Wight nel 1964! Un sogno così vivido da averla quasi materializzata accanto al mio letto…
Grazie, ovunque tu sia, dico ad alta voce, come se Dale potesse sentirmi…Hai ragione sai – proseguo – mi metto le scarpe e vadoa scoprire il mio passo.
Peccato non avere una copia della lettera…
…. Ma voi si, voi ce l’avete e allora cosa aspettate? Siete ancora li o siete già usciti a cercare il vostro passo?
Andate su, correte!
Chiara Scardaci
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