Lezione n. 20: Le condizioni meteo non hanno alcuna importanza!

Dite la verità… state pensando al giorno della maratona come un giorno sereno, dalla temperatura mite, senza pioggia, giusto?

Avete già guardato il meteo del giorno della gara, anche se mancano poco meno di due mesi, non è vero?

E quel simboletto del sole caldo vi rassicura e vi fa credere che non ci sarà alcun problema.

Vi vedete già splendenti, sudati il giusto, senza problemi di disidratazione e meno che mai di pioggia e freddo o vento e gelo.

Ma si, questo tipo di problemi non ci saranno di sicuro quel giorno…

Il solo splenderà, vi riscalderà senza bruciarvi, regalandovi l’ebrezza di una maratona meteorologicamente perfetta!

Magari ci sarà pure un leggero venticello primaverile a soffiare sulle ore più mature della mattinata.

Del resto, avete scelto di correre la vostra prima maratona, gli ultimi giorni di marzo o la prima settimana di aprile, proprio per evitare sconvolgenti sorprese climatiche.

Ma se siete stati davvero fortunati, avrete avuto accanto qualcuno, proprio come è accaduto a me, che vi avrà insegnato a correre sempre, perché le condizioni meteo non hanno alcuna importanza!

Qualcuno a cui avete detto nei primi allenamenti “ma piove” oppure “oggi fa troppo freddo” e che nonostante le vostre proteste, vi ha trascinato fuori ad allenarvi.

Qualcuno che vi ha insegnato cos’è una termica e una giacca tecnica, ed anche a non coprirvi troppo.

Qualcuno che ha sentenziato che d’estate l’unica salvezza dal caldo è alzarsi all’alba, punto e basta; e che vi ha guardato minacciosamente nel solleone di luglio dicendovi “corri e idratati!

Il clima del giorno della maratona non si può sapere con certezza assoluta, nonostante abbiate scelto di correre in Italia e non sui ghiacciai o a Dakar.

E quindi, rassegnatevi, durante il lungo periodo dei mesi che precedono la maratona, qualunque sia il meteo uscite e allenatevi.

Solo in questo modo sarete pronti il giorno della 42 ad affrontare piogge scroscianti o temperature sopra i 24 gradi, che neanche Bernacca poteva prevedere.

Sarete pronti sia fisicamente, ma anche e soprattutto mentalmente.

Perché dentro la vostra testa il clima non sarà mai più una barriera, anzi non avrà più alcuna importanza, perché in fondo il sole, la mitezza dell’aria di certe stagioni, rappresenta una zona di comfort che è necessario abbandonare, prima di tutto nella nostra testa.

Non saremo né i primi né gli ultimi a dover affrontare la realtà del problema clima: le cronache dei maratoneti sono zeppe di esperienze fuori ogni previsione, che hanno visto atleti di ogni tempo doversi confrontare con un cielo inaspettato.

E in fondo questo cielo sopra di noi, è sempre imprevedibile e sorprendente.

Non resta allora che prepararsi al mistero di ciò che accadrà e senza scuse, nuvole o sole, neve o afa infernale, mettere le scarpe ai piedi e correre.

Buona allenamento gente!

Chiara Agata Scardaci

 


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