Le scelte di un ragazzo ipersensoriale per vivere bene il tracking

Illustrazione di Francesco Rongoni per Storiecorrenti-

Cari amici di Storiecorrenti, oggi vorrei parlarvi del mio rapporto di persona autistica con l’attrezzatura che uso per il mio sport preferito che è il trekking nei boschi di faggi.

Ho cominciato anni fa avendo solo i miei scarponi da escursione in montagna ma ricordo bene la gioia quando mio padre mi regalò il mio splendido zaino grigio e rosso che mi fece sentire un escursionista vero.

Fu poi la volta delle magliette tecniche, così agevoli da usare e da lavare perché non c’è bisogno di stirarle.

Ricordo che cominciammo a portarne anche una di ricambio che mettevamo quando ci fermavamo per il pranzo. Era così piacevole potersi cambiare e mangiare stando asciutti, senza una maglietta bagnata addosso.

Un’altra esperienza bella è stata quando la mia amica Alessandra mi ha regalato una vera maglia termica che mi ha permesso di abbandonare l’uso delle normali felpe. Tutta un’altra cosa come temperatura e traspirazione.

Una delle caratteristiche del mio autismo è l’essere ipersensoriale il che mi fa cogliere molto bene la differenza di come lavora un capo tecnico rispetto al corrispondente capo generico e questa percezione forte è tutta piacevolezza che si aggiunge.

Questi capi specifici per il trekking, poi, nel tempo sono diventati dei compagni di viaggio delle nostre camminate nei boschi.

Se sai essere semplice ed anche molto attento a tutto ciò che ti accade attorno, allora sì che la vita è gioia.

Ora che è inverno, le mie camminate le faccio in città ed in villa e devo dire che nelle belle giornate invernali di sole anche così è bellissimo.

Ma non vedo l’ora che torni l’estate per ricominciare le mie passeggiate in montagna tra i faggi, avendo i miei capi di abbigliamento tecnico come amici e compagni di viaggio.

Federico De Rosa