La nostre corse vivono di fasi:
c’è la fase della SCOPERTA nella quale ti approcci ad uno sport in età adulta per i più disparati motivi e ti sembra tutto folle, monotono, faticoso ma tutti ti raccontano che è il modo migliore per tenersi in forma e così continui, inizia a piacerti e piccoli miglioramenti ti danno la spinta per proseguire;
c’è la fase della COMPETIZIONE nella quale ogni giorno provi a superare te stesso e tutte le volte che sei davanti la tua ombra del giorno prima per qualche millesimo di secondo pensi di non avere più limiti.
Ho visto persone correre come dei matti in allenamento per superarsi e urlare a squarciagola allo scoccare del km, solo per essere riusciti a battersi di un secondo.
Ma è proprio questo eccesso di autostima che ti da la spinta per affrontare le prove più dure.
Inizia così il viaggio delle gare competitive fatte di allenamenti mirati, condivisioni di gruppo e risultati altalenanti, “ma tanto poi ci sarà sempre la possibilità di rifarsi alla gara successiva”
C’è infine la fase della MATURITA’ nella quale quella euforia ti sembra un ricordo lontanissimo così come “la velocità” che tenevi con naturalezza sia in allenamento che in gara.
Pensi di aver perso gli stimoli e di non essere più adatto alla corsa però affronti ogni percorso con la consapevolezza che ci sono tanti modi per battere se stessi e il tempo di gara diventa uno dei tanti elementi di piacere ma non più l’unico.
Probabilmente in questa fase la corsa è diventata così parte delle tue giornate che non è più un elemento distaccato dal quale fuggire dai problema quotidiani, ma inizia a seguire i tuoi ritmi giornalieri e gli stati d’animo “in corsa” non sono altro che la continuazione degli stati d’animo “in giornata”
Tornerò mai ad essere veloce come prima? Ti chiedi…
Ma la verità è che non eri forte prima e non lo sei adesso…
O forse è più corretto dire eri forte prima e sei fortissimo adesso perché la tua corsa ha resistito alle difficoltà della vita e nonostante tutto continui ad allenare corpo e mente alla felicità.
Buone corse
Ernesto Russo
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