Fidarsi di chi ti allena è il corollario senza il quale non vai da nessuna parte, tanto meno con il tuo coach. Che sia in acqua o in strada la fiducia è il supporto su cui è stampata la tabella settimanale.
Questo è il pensiero di chi sa come fare tanto con poco, fidandosi reciprocamente.
L’allenamento della fiducia
Più passa il tempo e più si invecchia, più mi trovo ad allenare gente che va molto meglio di me (non che ci voglia poi molto eh!).
Naturalmente allenare un atleta forte è un privilegio (oltre che una responsabilità), ma è importante entrare subito in un rapporto di fiducia.
Bisogna essere sicuri che quell’atleta si fidi del nuovo approccio, anche se si tratta di ricostruire molte delle sue certezze.
Il rischio, soprattutto da chi viene da una solida base sportiva in uno sport, di lasciarsi guidare tranquillamente sui punti deboli, ma di fare un po’ di testa sua nella disciplina in cui si sente forte.
Il che, il più delle volte significa esagerare.
Chi viene da una base di 160km di corsa al mese non può pensare di mantenere quell’approccio nel triathlon, neanche finalizzandolo ad un IronMan.
Vedrete piano piano che le corse che sarebbero di 45′ si trasformano in 1h15′ e così via…
E allora subentra “l’allenamento della fiducia“.
Volete sapere di cosa si tratta?
5′ di corsa facile.
Punto.
Ma bisogna farlo.
Mettersi le scarpe, uscire di casa e correre solo cinque minuti.
A cosa serve?
A niente.
Ma una volta fatto potrete essere sicuri che il vostro atleta si stia fidando completamente del vostro operato.
Stefano La Cara