Il volto segnato da una riga di tensione, ti trovi in un angolo, schiacciato all’angolo, con una mano che stringe il gluteo destro e l’altra che lancia improperi e imprecazioni a caso.
Questa è la diagnosi più accurata della Sindrome del Piriforme.
Quando qualcuno ti dice di averla, è un po’ come l’amico che ti confessa “non posso correre, ho il cagotto”: tutti capiscono e nessuno osa commentare. Capita a molti, potrebbe succedere a chiunque.
La parola “Piriforme” deriva dalla forma a pera del muscolo, uno dei più nascosti, che in certe occasioni si trasforma in una pera schiacciata, che poi è esattamente come ti senti quando questa maledetta infiammazione si acutizza e inizia a premere sul nervo sciatico che gli passa vicino.
Un dolore sordo, indefinibile, che non puoi descrivere né toccare, nascosto in un angolo del bacino che neppure sapevi esistesse, figuriamoci un muscolo.
Per noi, che i muscoli li dividiamo giusto in “quadricipiti” e “polpacci”, scoprire che qualcosa possa farti male in una zona così profonda e recondita della tua anima pelvica, ti fa rivalutare l’intera necessità di correre nella vita.
Se ti siedi, fa male; se stai in piedi, fa male; se osi vivere e muovere il sedere, anche solo per salire in auto, sei fregato.
Soluzioni? Immediate, nessuna.
Devi smettere di correre e iniziare a pregare o a imprecare, dipende da te e da una pera schiacciata tra le gambe.