La maratoneta e la Mamma napoletana

Vi state chiedendo chi sia il peggior nemico della vostra dieta. Scommetto che pensate tutti alla pizza, al profitterol, al triplo cheeseburger carpiato in salsa di strutto al doppio fritto.

Vi sbagliate. Il peggior nemico della vostra dieta, se siete meridionali come me, è la mamma napoletana.

Non importa se vi allenate sei giorni su sette e da piano alimentare potete mangiare una fettina ai ferri e una montagna di insalata con due cucchiaini d’olio.

Ogni giorno è buono per una parmigiana di melanzane.

Pare che nel suo DNA ci sia una particolare molecola in grado di scoprire il dimagrimento del figlio e sconfiggerlo con una sola iniezione di lasagna.

Quando entri dalla porta ti accoglie con lo sguardo inquisitore, ti scruta, ti studia e sentenzia

 “Sei sciupata, tu non mangi abbastanza”.

A nulla vale la spiegazione che tu vuoi diventare un maratoneta e hai bisogno di muscoli ed energia e che “la ciccia” la devi evitare come la peste.

Se sei sciupato, ti segue come un missile balistico intercontinentale fino in Cina con in mano una teglia di pasta al forno.

Solitamente l’unica soluzione è dirottare le sue attenzioni, riprogrammandola sul parente più prossimo.

Nel mio caso il soggetto papabile sarebbe l’uomo divano. Potete immaginarlo?

Se lo lasciassi in balìa di mia madre e della sua sedentarietà lo ritroverei in condizioni che solo il buon vecchio Nozzy potrebbe rimediare.

Praticamente uno speciale tutto italiano di vite al limite.

Io ho trovato il mio agnello sacrificale.

Si chiama Maria, ma noi la chiamiamo Maria Poppins perché ci accudisce come una mamma, come una tata, come solo Maria Poppins sa fare.

E’ la mia salvezza, il mio scudo umano anti lasagna, l’eroina del mio fegato e, mentre lei si rimpinza di manicaretti e super fritti, io posso seguire la dieta di wonder doc in santa pace, dedicandomi ai miei allenamenti senza distrazioni alla doppia panna.

A casa mia il cibo è la panacea di tutti i mali. Non serve solo a solleticare il palato, ma anche a curare tutti i piccoli e fastidiosissimi mali di stagione.

Mia madre è un medico eccezionale.

Avete paura di non potervi allenare perché avete mal di gola o un brutto raffreddore? niente paura. C’è lei. Ha dei rimedi poco ortodossi ma molto efficaci, ovviamente di natura alimentare.

Cura il mal di gola con una fetta di pane e due spicchi d’aglio.

Ucciderà ogni batterio e ogni forma di vita sociale intorno a voi. Probabilmente verreste squalificati per doping.

Come cura il raffreddore?

Qualche anno fa le chiesi di comprarmi delle aspirine perché avevo un raffreddore fortissimo e avevo bisogno di rimettermi in piedi per dare un esame.

Tornò con due kg di clementini e mi disse “tieni mangia! Sono vitamina C, curano tutti i mali!”

Ovviamente non dimentichiamo un classico intramontabile, l’evergreen delle sue perle di saggezza “Stai pallida, beviti un bicchiere di vino che fa sangue!”

L’omeopatia l’ha inventata lei.

Una delle medicine “naturali” che predilige è il caffè.

Il caffè fa passare il mal di testa e con lui tutti i pensieri, specialmente se non puoi dormire e lo prendi di notte. Il caffè di mia madre è una lacrima di nitroglicerina. Se lo bevi prima delle ripetute vai come un treno solo che il fumo, invece di uscire dalla locomotiva esce dalle orecchie.

Dopo un suo caffè puoi affrontare una Coast to coast come Forrest Gump oppure se preferisci puoi dedicarti ai viaggi aerospaziali.

Ogni tanto la mamma napoletana si dedica alla cucina “fit”.

La mia è maestra nella preparazione del tonno sott’olio fatto in casa.

Lei è la donna senza conservanti. Fa bollire barattoli a profusione. La regina del sottovuoto riempie barattoli di tonno meraviglioso, senza conservanti e senza strani intrugli chimici.

Tutta natura e tutta salute per i vostri pranzi o cene rigorosamente a grammatura wonder doc.

Prendi un barattolo di tonno fatto in casa, una fresella, due pomodori e come fabbisogno energetico stai a posto fino alla mattina dopo.

Ovviamente dovrai dribblare la tenera vecchina che ti rincorrerà con il suo ultimo barattolo di ragù napoletano urlando “stai sciupata!!non lo vedi come sei secca!! Stasera ti fai una pasta a ragù e stai a posto!”

Signori, la donna di cui parlo è stata capace di mettere in barattolo il sugo alla Genovese, una meraviglia della cucina napoletana a base di spezzatino e cipolle.

“Per quando finisci la dieta!”

“Mamma…amore mio…io non sono a dieta, questo è il mio modo di mangiare…”

“Ma per sempre?”

“Si”

“Uh maronn e che tristezza!”

 Poi ci sono quei giorni in cui decido di concedermi uno sgarro, i giorni del

 “Ahhhhh!!! Allora lo vedi che se vuoi mangi pure tu!!”

Come se io facessi la fame da tutta la vita e per tutta la vita.

Quei giorni in cui, sul senso di colpa che già ho, lei ci piazza un bel carico e una meravigliosa espressione di soddisfazione, come se avesse vinto le Olimpiadi della mamma perfetta.

Ho provato a redimerla, volevo portarla da wonder doc.

Praticamente come mettere un gatto in una bacinella d’acqua. Ha opposto ogni resistenza possibile, poi un giorno, inaspettatamente ha detto “ci vengo” e subito mi sono chiesta dove era il trucco.

Non ho dovuto aspettare molto. Ha prontamente aggiunto “ma se lo vedo sciupato ci penso io!!”.

Ho prontamente immaginato uno scontro degno di Star Wars. Un uno contro uno dove, al posto delle light saber, sono armati di riso integrale bollito e cannelloni, con i loro mantelli sventolanti e le loro acrobazie.

Wonder doc è ovviamente il cavaliere Jedi, il Luke Skywalker della cucina a vapore e davanti a lui c’è lei, il Darth Vader del panzarotto fritto, la regina del lato oscuro.

Chi vincerà?

E’ praticamente impossibile dirlo, però ci sto pensando seriamente. La lancio nello studio di wonder doc e chiudo la porta a chiave. Ne resterà soltanto uno.

Vi farò sapere quale dei due sopravvivrà.

Ludmilla Sanfelice

Ludmilla e sua Mamma a Natale scorso
Ludmilla Sanfelice
Un giorno senza sorriso è un giorno perso. Non importa quanti pesi portiate sulle spalle, la vita è un battito di ciglia e va vissuta in ogni istante. Come l’ho scoperto? Allacciando le scarpe e cominciando a correre. Run Lud Run! Ogni giorno una nuova storia aspetta di essere raccontata.