La Corsa di Miguel dedicata a 10 campioni di sport e inclusione sociale

Finalmente torna la Corsa di Miguel, la 10km più famosa d’Italia si correrà lunedì 25 aprile sui ponti di Roma e l’arrivo dentro lo Stadio Olimpico.

A gennaio scorso, mese che da 21 anni vede svolgersi la gara dedicata al podista poeta argentino, gli organizzatori, per voce di Valerio Piccioni, il padre della Corsa di Miguel, si sono trovati costretti a spostare la data per la nuova onda pandemica da Covid 19.

Il 25 aprile venne annunciata come data simbolica per festeggiare la liberazione dal virus, un accavallarsi di significati necessario quanto sentito da tutto il popolo podista e non solo.

In questi anni abbiamo imparato che il nostro mondo ha poche certezze, e la violenza dell’uomo ha stravolto ancora una volta i nostri orizzonti, più di quanto non avevano fatto due anni di emergenza sanitaria.

Il conflitto tra Russia e Ucraina ci vede testimoni della follia umana, di un’aggressione nel cuore dell’Europa senza misura che sta coinvolgendo civili e militari in terra Ucraina.

Lo sport non è immune da quanto viviamo, da sempre è messaggero di pace e significati evolutivi. Chi meglio di Miguel Sanchez potrà incarnare i più alti ideali di libertà e pace in seno all’Europa?

Grazie a EUROPANOW la strada di Miguel, il percorso su cui correremo, sarà testimone delle aspirazioni che hanno formato la nostra unione anche attraverso lo sport.

EUROPANOW è nata nel settembre 2018, l’associazione promuove campagne e mobilitazioni dal basso per riappropriarsi dei simboli e dei valori fondanti dell’Europa, condivisi dai cittadini, contrapponendo ai sovranismi e nazionalismi, un sentimento di patriottismo europeo.

Grazie al loro impegno che la Corsa di Miguel avrà ogni chilometro segnato da 10 atleti che grazie alle loro imprese e alla loro vita oltre il podio hanno rappresentato il senso di appartenenza a una comunità, all’Unione Europea

L’azione di EUROPANOW e la Corsa di Miguel è volta a rilanciare i valori condivisi e rendere sempre più concreta e visibile l’intima convinzione di appartenere a una comunità dal destino comune.

I campioni che sfileranno simbolicamente lungo il percorso della Corsa di Miguel saranno raffigurati ad ogni chilometro con dei totem e le loro immagini sportive.

Il 1° km sarà per GINO BARTALI famoso campione di ciclismo, ma soprattutto un grande uomo che nel 1943 divenne un corriere della Resistenza e giocò un ruolo molto importante nel salvataggio degli ebrei.

Il 2° km è per FANNY BLANKERS-KOEN. Di origine olandese, è stata una velocista, ostacolista, altista e lunghista. Il suo soprannome era “la mammina volante” perché era una trentenne sposata e madre di due bambini, un fatto fuori dal comune per quei tempi, in cui l’attività sportiva femminile era ancora molto osteggiata.

Il 3° km per LUDWIG GUTTMAN è stato un neurologo e dirigente sportivo tedesco naturalizzato britannico, celebre per aver promosso le attività fisiche delle persone con disabilità e averne organizzato il movimento sportivo, di cui è considerato il padre fondatore.

Il 4° km per VERA CASLAVSKA di cui abbiamo già raccontato la sua storia, è stata la sportiva cecoslovacca più decorata di sempre. Una donna simbolo della lotta contro l’oppressione sovietica nel suo paese. Un podio, nella foto che vedete, all’Olimpiade di Città del Messico dove Vera ebbe il coraggio di dimostrare tutto il suo dissenso e la sua opinione politica contro i carrarmati russi a Praga del 1968.

Il 5° km per ONNI NISKANEN, è stato un leader sportivo svedese con una lunga carriera come funzionario etiope e in parte come leader di attività umanitarie internazionali. È stato uno di quelli che hanno portato al successo i maratoneti nel mondo.

Il 6° km ALICE MILLIAT, è stata una nuotatrice, canoista e dirigente sportiva francese, pioniera dello sport femminile in Francia e nel resto del mondo. Fu cofondatrice e presidentessa della Fédération des sociétés féminines sportives de France (federazione francese delle società sportive femminili) e fu attiva nella lotta per il riconoscimento dello sport femminile a livello internazionale.

Il 7° km sarà dedicato a OTTO PELTZER, il campione gay rinchiuso a Mauthausen. Primatista tedesco dei 1500 era stato incarcerato perché inviso al regime nazista. Rimasto per 5 anni nel lager, fu liberato dagli americani e si trasferì in India per insegnare atletica senza mai essere riabilitato.

L’8° km vedrà STAMATA REVITHI è stata una maratoneta greca, che gareggiò, non ufficialmente, nella maratona ai Giochi della I Olimpiade del 1896, manifestazione a cui potevano partecipare solo gli atleti maschi. Stamata tagliò il traguardo in 5 ore, due in più di quelle del vincitore maschio, ma il suo gesto esemplare, aveva aperto la strada alle donne per le successive Olimpiadi di Parigi.

Il 9° km sarà per VICTOR PEREZ. Nacque a Tunisi, all’epoca protettorato francese in Tunisia. Fu campione del mondo dei pesi mosca nel 1931 e nel 1932. Fu il più giovane campione del mondo di pugilato della storia.

Appartenente alla comunità ebraica, Perez fu denunciato alle autorità di occupazione ed arrestato a Parigi il 21 settembre 1943. Venne detenuto nel campo di internamento di Drancy prima di essere trasportato nel campo di sterminio nazista di Auschwitz, in Polonia, dove fu assegnato al sottocampo di Monowitz per servire come schiavo per la IG Farben al Buna-Werke. Fu ucciso il 21 gennaio 1945 nella marcia della morte da Monowitz a Gleiwitz.

IL 10° km vedrà MATHIAS SINDELAAR, è stato un calciatore austriaco, di ruolo centrocampista o attaccante. Tra i massimi esponenti prodotti dal «calcio danubiano». In seguito all’Anschluss, l’annessione dell’Austria alla Germania nazista e al suo rifiuto di giocare per la Germania di Hitler venne trovato morto assieme alla compagna nella sua casa a soli 35 anni, in circostanze che ancora oggi alimentano speculazioni. Nel 1999 l’IFFHS lo ha eletto come miglior giocatore austriaco del XX secolo e l’anno seguente è stato eletto «sportivo austriaco del secolo».

Non resta che iscriversi alla Corsa di Miguel e vivere per un giorno la vita di uomini a cui dobbiamo tanto.